venerdì 24 aprile 2015

le pesche di Mirna

Durante la festa di carnevale, ogni ospite ha portato qualcosa di dolce da condividere con noiAltri. Mirna, la mamma di Michela, ha portato le sue pesche "speciali" e pur essendo un bel vassoio sono sparite in un battibaleno, lasciando alcuni di noi con l'acquolina in bocca! Ecco perché, incontrandola dopo qualche giorno, le ho chiesto se potevo avere la ricetta di quella squisitezza! Mirna non ci ha pensato un attimo e si è  offerta di venire al Centro e prepararle lei “di persona personalmente” - come dice la Veludo. Ed eccola una mattina arrivare con gli ingredienti e tutta la sua attrezzatura: spianatoia, fruste, farina, uova, latte, cioccolato e … gusci di noci! Eh sì, per fare le pesche di Mirna ci vogliono i gusci di noci! In cucina insieme a noi c’erano i ragazzi previsti per l'attività di cucina di quella mattina: Siria, Patrizia ed Eliana; tutti pronti a pendere dalle labbra di Mirna ed eseguire i suoi ordini. Ma lei come una mamma, ha spiegato alle ragazze ogni passaggio della preparazione, interessandole ed incuriosendole sul passaggio successivo. La presenza della mamma di Michela non è passata inosservata e la cucina pian piano si è riempita di ragazzi, attirati e gratificati dalla presenza di una mamma trasformatasi per un giorno in operatore per amore di noiAltri. E' stata come una festa, tutti hanno partecipato e si sono divertiti. Fra tutti Rita che in quest'occasione è riuscita a rimanere per tre ore incollata in cucina divertendosi e divertendo tutti noi con le sue tipiche battute. Inutile dire che le pesche erano buonissime ed anche in questa occasione sono finite subito, perché, cara Mirna, oltre ad essere buonissime ed a soddisfare il palato, ci riempiono anche il cuore e non sono mai abbastanza!
Ecco di seguito la ricetta.

Ingredienti:
¨ 1 kg di farina
¨ 5 uova
¨ 4 hg di zucchero 
¨ 2 bustine di lievito
¨ 150 Gr di burro
¨ zucchero ed Alchermes per le rifiniture:

Mettere in una ciotola (o nell’impastatrice), la farina, le 5 uova, lo zucchero, il burro (ammorbidito) e il lievito. Formare una pasta morbida e liscia. Tagliare in piccoli pezzi e fare delle palline con cui ricoprire i gusci di noci precedentemente lavati ed asciugati. Questo sistema serve per formare il vuoto nella mezza pesca e non sprecare l'impasto. Infornare a 175° per c.a. 20 minuti. Nel caso non abbiate i gusci di noci, potete svuotare le mezze pesche, una volta cotte, con il coltello. Riempite il vuoto delle mezze pesche con la cioccolata e/o con la crema pasticcera che avrete precedentemente preparato in base ai vostri gusti ed alle vostre ricette. Una volta riempite le mezze pesche unitele a formare una pesca rotonda che andrete a bagnare nell'Alchermes e poi rotolare nello zucchero.




mercoledì 22 aprile 2015

le borsine "made in casa del duca"

I doni di Pasqua alle famiglie quest'anno saranno portati dentro particolari confezioni "made in Casa del Duca". Sfogliando le schede di bricolage del Centro ho trovato una borsina realizzata con del cartoncino, molto carina e femminile. Ecco, ho pensato, questa è l'ideale per il nostro progetto! Le ragazze ne sono rimaste entusiaste. Ci siamo organizzate nella stanza del bricolage con squadre, righe, colla, pennarelli, tempere, acquarelli, matite colorate e tanto, tanto piacere di creare qualcosa di nostro! Le ragazze si sono messe subito all'opera: hanno rilevato il modello dalla scheda tecnica, armate di squadra e lapis lo hanno riportato sul cartoncino e tagliato ed a questo punto il lavoro poteva già essere completato. Ma noi abbiamo voluto fare qualcosa di più che non era riportato sulla scheda ma è venuto spontaneo mentre realizzavamo questo progetto, rendendo ogni pezzo personale ed originale! Ogni ragazza ha realizzato sul cartoncino un disegno, libero nel soggetto, nei colori e nella tecnica; ognuna ha lavorato in piena autonomia aiutando le compagne con minore abilità manuale. 

Infine con fiocchi e trine riciclate abbiamo terminato la nostra opera, creando una borsina diversa dall'altra, nella quale è possibile leggere la personalità, la fantasia e la creatività di ognuna di loro: tutte diverse ma tutte bellissime come le nostre ragazze! Ma non è tutto. Nelle nostre borsine variopinte ci sarà anche un panino con l'anice, il pane tradizionale pasquale, quello che nella zona di Rio (e non solo) viene benedetto il giovedì santo durante la lavanda dei piedi. Abbiamo pensato di prepararlo visto che avevamo finito di fare le borsine con largo anticipo. E così ci siamo messi di buona lena ad impastare, tagliare, arrotolare i nostri panini, che hanno inebriato il Centro di un profumo di pane appena sfornato con un delizioso aroma di anice.






martedì 14 aprile 2015

il ballo dei belli


Il 10 marzo abbiamo iniziato una nuova attività con esperto e vi assicuro che non solo il divertimento è assicurato ma anche la nostra cellulite è grata. Sì, perché si tratta di una professionista, Antonella Colli, che con grande entusiasmo e determinazione ci insegna a ballare il tango, foxtrot, valzer e balli sud-americani. Abbiamo conosciuto Antonella e suo marito (che purtroppo non può partecipare all’attività al Centro per motivi lavorativi) la sera della festa della famiglia Lenzo lo scorso 2 ottobre. Antonella e Franco sono attualmente campioni regionali di ballo nonché finalisti ai campionati italiani classe internazionale e semifinalisti ai campionati del mondo. Antonella, con la sua figura longilinea e questi occhi azzurri che spiccano nel suo viso angelico contornato dai capelli biondi tinti, è mefistofelica in senso positivo, perché sembra un angelo, ma in realtà ci schianta perché la sua energia non è misurabile! Io personalmente il martedì quando esco da lavoro sogno il letto da quanto sono stanca, Antonella no … anzi, dopo di noi va a fare lezione ancora e ancora fino a mezzanotte! Antonella, che mangi? Pile?

venerdì 10 aprile 2015

dal taccuino di Martina (quello di marzo 2015)

Ore 9.00. Il centro apre. Buongiorno figlioli, tutto bene? Buongiorno a tutti! Appena arrivano, i ragazzi fanno colazione come rito di iniziazione della giornata, ma a Rita non piace fare colazione tutti insieme, anzi, prende di mira il nostro Massimino e inizia il suo “rosario” di urla e parolacce che cerchiamo di contenere con la promessa del “caffè all’americana”. Bene. Ore 9.30, arriva to-Pina e quindi andiamo in cucina: io, lei e Rita che prende il caffè promesso, ossia un goccio di caffè e tutto il resto acqua zuccherata. Questo rappresenta invece la “nostra” iniziazione. E allora la-Marti, che cavolo di Taccuino è? Vabbè, questo di sopra è un preludio per la continuazione del Taccuino. Alle 11 solitamente io, to-Pina, Emanuela e chi vuole, ci facciamo il caffè di metà mattina e solitamente quando Emanuela si fa il caffè, la lucina della macchinetta  comincia a lampeggiare per avvertire che l’acqua è finita. E così lei, con la sua voce stridula come il miagolio di un gatto a cui è stata chiusa la coda in una porta, guarda me e to-Pina con aria interrogatoria e ci dice: “allora lo fate apposta!” Ma né io né to-Pina abbiamo colpa, perché è proprio quando Emanuela mette la capsula del caffè ed inizia ad armeggiare con la macchinetta, come una sorta di maledizione su me e to-Pina, la lucina si accende. Per un breve periodo quando andavamo in cucina la prima cosa che facevamo era aggiungere acqua. Ma non c’è verso, l’acqua mancante della caffettiera si manifesta alla sua presenza! O che vorrà dì tutto ciò? Anche oggi, 20 marzo, giorno dell’eclissi solare, è finita l’acqua ma la partaccia è durata poco; la voce stridula l’abbiamo appena sentita, perché eravamo tutti quanti impegnati a guardarci questo fenomeno eccezionale attraverso i vetri del Centro.  Sia to-Pina che io, l’una all’insaputa dell’altra, avevamo portato degli ausili adatti a vedere questa meraviglia della natura: to-Pina i negativi delle foto ed io direttamente le radiografie. Via! Manu, ti promettiamo che al caffè delle 11 del 23 marzo ci sarà così tanta acqua che ci potrai nuotare, anzi, è meglio di no perché non sei capace ed affogheresti! Ecco quindi la conclusione: la mancanza di acqua è per tutelarti!



mercoledì 8 aprile 2015

MusicArTerapiamo!

La rete di amicizie intorno al Centro si allarga sempre di più. Questa volta è venuta a cercarci Noemi dell’Opificio LiberArti per proporci un progettino che a noi, manco a dirlo, è piaciuto subito un sacco. Innanzitutto un paio di informazioni pratiche: l’Opificio LiberArti è un’associazione di Promozione Sociale di Portoferraio e il progetto che ci ha visti protagonisti si chiama art-ribel, lo stile nell’arte di vivere. Si è trattato di un percorso artistico ed espressivo per valorizzare e “mettere in moto” le doti artistiche che ciascuno di noi possiede ed è stato sfruttato il “gruppo-grembo sociale” per far uscir fuori, rinforzare e valorizzare le nostre capacità artistiche. Come è stato possibile fare tutto questo? 

una Pasqua buona!

Come tutti gli anni facciamo sempre qualcosa di unico e simpatico per le varie feste ed eventi. Quest’anno per Pasqua abbiamo pensato a delle cose particolari: sacchetti per i signori e borsette per le signore. Naturalmente dentro ci sarà una cosa speciale, un cuore di cioccolato e un profumato panino all’anice fatto in casa nostra dagli stessi ospiti. Io stessa, anche se in questo periodo sono super impegnata con il progetto Arturo Plus, mi sono occupata dei “sacchetti” per i maschietti decorandoli con temi primaverili, mentre Maria si è dedicata alle fanciulle. Speriamo che questo dono riempia di gioia il cuore di tutti.






mercoledì 1 aprile 2015

intanto grazie!

Voglio fare, se permettete, un piccolo commento ai lavori in corso. Sapete che l’avvenimento del mese di aprile sarà la gita a Firenze e forse qualcuno si chiederà: “ma chi glielo ha fatto fare?” Io a volte me lo chiedo e mi dico: “ma era proprio necessario organizzare anche questo?” Ho descritto, anche recentemente, come funziona un appalto: la Di Vittorio ha degli obblighi contrattuali che prevedono un certo numero di giorni di apertura, questo personale e determinate attività, comprese un certo numero di gite sul territorio, ma volendo si potrebbe finire qui. 
Anzi, siccome le cose in più sono fuori budget, bisogna anche trovare i finanziatori … ma proprio questo è uno dei motivi per cui vale la pena complicarsi la vita. Avere sul territorio l’affetto e la stima che riscontriamo ogni volta che chiediamo aiuto ci riempie di soddisfazione ed orgoglio. Il nostro Centro ha sempre più amici, persone che seguono il nostro lavoro e che, se possono, ci danno una mano e le numerose donazioni di cui ogni volta vi raccontiamo sul giornalino sono proprio una prova tangibile di questo. In questo caso abbiamo potuto pensare a questa gita solo grazie alla ditta Acqua dell’Elba che ci segue ormai da anni con il progetto Casa del Duca in musica, grazie al quale abbiamo dapprima allestito il laboratorio musicale, poi lo spettacolo ai Vigilanti su Dante, e ora possiamo organizzare questo momento: insomma da anni regalano ai nostri ospiti, oltre ai loro delicati profumi, sempre nuove e significative emozioni. 

Ma pernottamento e biglietti non basterebbero quindi la rete si allarga includendo per il viaggio la cooperativa Cisse, sempre al nostro fianco, con i suoi gentilissimi autisti e la Moby. Tanta fiducia nei nostri confronti è davvero significativa ed è stata ampiamente condivisa dalle famiglie che hanno in massima parte aderito con gioia alla proposta. Speriamo che l’occasione di consentire ai nostri ospiti l’esperienza di dormire lontano da casa, l’emozione di visitare una nuova città, di andare a teatro di sera li renda felici e li faccia sentire più “grandi” e autonomi. Certo fin da ora sono euforici e non parlano d’altro perciò, qualunque sarà il risultato, ci piace ringraziare fin da ora chi ci ha dato la possibilità di inventarci anche questa avventura per complicarci un po’ la vita!

   

marzo 2015

Cari lettori, anche quest’anno ad aprire il giornalino di marzo con me c’è la nostra amica Rosalba che non è più con noi già da 3 anni. Questo di marzo è un numero tutto all’insegna dell’amicizia; vi raccontiamo di amicizie vecchie, amicizie nuove, amicizie che si consolidano e amicizie che si trasformano in atti di generosità. E sempre a proposito di amicizia vi “regalo” un pensiero dell’autore del Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupery: 

Amico mio, accanto a te non ho nulla di cui scusarmi, nulla da cui difendermi, nulla da dimostrare: trovo la pace … Al di là delle mie parole maldestre tu riesci a vedere in me semplicemente l’uomo.

Buona lettura … amici! Barbara

ecco il compleanno del mese:


9 marzo - EMANUELE - 43

 e poi ...