venerdì 2 gennaio 2015

dal taccuino di Martina (quello di novembre 2014)

Mi ricordo che la prima volta che la vidi, me la trovai davanti, e mi ricordo che aveva un cappello nero, che le raccoglieva i capelli impedendomi di vedere. E fu quella volta che quando 2 persone si trovano sulla medesima traiettoria, dove gli occhi si incrociano, ed entrambe avevamo al posto degli occhi due punti interrogativi … “chi è questa che è entrata?” E credo che da parte sua ci fosse la domanda: “chi è questa che mi scruta?” e in uno spazio veramente ampio, tutte e due andavamo nella medesima direzione impedendo all’altra di passare … il tutto in un tempo davvero limitato … sì dai, quelle circostanze che c’è imbarazzo,  ma anche azioni che fanno sorridere. Poi mi ricordo che andò dalla capa Veludo e per un po’ non la vidi più. Nelle riunioni settimanali Emanuela ci spiegò delle novità inerenti al servizio civile. Fra l’altro ero appena rientrata dalle ferie, quindi 10 giorni me li ero persi (anche felicemente). Poi mi ricordo che con il suo arrivo, la brezza della gioia di vivere che le scorre nel sangue e la sua giovane età alimentavano in noi operatori del Centro una sorta di “che fai? Non prendere iniziative senza averci consultato!” così che un anno è passato insieme alla sua allegria, alla sua originalità, alla sua sprecisione, al suo blabla, ora lento e malinconico, ora troppo veloce come un treno in ritardassimo ma felice di portare passeggeri in chissà quale luogo. I suoi denti bianchi - caratteristica quasi peculiare degli africani - hanno spesso fatto vedere il suo bianco circondato da un sorriso. L’abbiamo massacrata quando arrivava a pranzo con quei troiai comprati (tipo il saikebon): “e mangia la pasta sana!” come l’abbiamo massacrata quando doveva studiare per passare alla classe successiva … ma evidentemente i nostri massacri hanno funzionato. Per la patente è chiaro che non siamo state così cattive: bocciata! Giada, in italiano, Noujoud Noui nel mondo reale, sei stata una bella presenza. Grazie.


la foto qui sopra Pina se l'è trovata da un
giorno all'altro come sfondo del desktop
sul pc del laboratorio di computer!


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