venerdì 28 novembre 2014

belle cose da condividere - terza puntata

Nelle 2 puntate precedenti (qui trovate la prima e qui la seconda) vi ho raccontato già del pomeriggio di coccole, dell'accoglienza e della celebrazione. Vi avevo lasciato il mese scorso dicendo che, appena fatti accomodare al nostro tavolo, avrei voluto isolarmi da tutto e tutti per andare a curiosare nei dettagli dell’allestimento perché dalla mia posizione potevo appena intravedere la bellezza e la cura dei dettagli. Riesco a notare: tavoli con candide tovaglie bianche e coprimacchia blu, candele galleggianti, conchiglie, legnetti marini appesi a cordicelle che tengono ferme le tovaglie, fiocchi di tulle che abbelliscono le sedie tutte blu, 2 lanterne meravigliose ai piedi del nostro tavolo, tovaglioli trasformati in fiori di loto che fanno da contenitori per i panini, tutto sicuramente studiato con cura da tempo. Poi una bottiglia, una di quelle bottiglie portate dal mare, con un messaggio dentro. Andrea è senza occhiali per cui, emozionata ma fiera, mi alzo in piedi e leggo: “(...) Oggi più che mai siamo testimoni di una tappa importante del vostro amore e per la vostra famiglia. Felici di esserci ancora una volta e forse di aver reso questo momento davvero speciale e indimenticabile. Un momento da ricordare e raccontare. Il nostro augurio è che la vostra vita sia un crescendo di emozioni, amicizia, passione e amore”. L'augurio dei nostri amici è bellissimo e direi che i presupposti perché si realizzi ci sono tutti ... La nave è partita. Abbiamo lasciato il porto di Marina di Campo e possiamo dare il via alla cena. Nonostante le tantissime cose buone da mangiare che tutti gli invitati hanno contribuito a preparare il mio appetito mi abbandona e - fortunatamente - non riesco a buttare già nemmeno un boccone! Ma ecco che un avviso ci riporta alla realtà virtuale della crociera: “siamo arrivati in porto a Barcellona, il marinaio Baba vi attende alla reception!” La seguiamo senza porre tante domande e veniamo invitati a cambiarci. Alè, ora arriva il bello! Chissà cosa ci tocca! E infatti tiriamo fuori dai sacchettini un bel vestito da spagnola e un completo più maschile da abbinarci ma ovviamente il vestito da donna tocca ad Andrea e quello da uomo a me. Ecco … giudicate voi! 

mercoledì 26 novembre 2014

a spasso con ... Rita

In tutti i giornalini si parla delle varie attività occupazionali o comunque delle varie attività che si fanno con i ragazzi, ma questa volta voglio dedicare qualche riga di questo numero del giornalino ad una persona particolare: Rita. Dovete  sapere che il venerdì mattina è il giorno che io e Rita passiamo insieme. Siamo delle vere e proprie vagabonde perché il venerdì dopo la colazione usciamo e andiamo in giro con la macchina e a volte cogliamo l’occasione per fare anche delle commissioni per il Centro. Venerdì 10 ottobre, dopo aver fatto il “giro delle gallerie” di Portoferraio, siamo andate al mercato. Dovete sapere che abbiamo le nostre tappe fisse ad alcuni banchi: 1° - quello delle scarpe per salutare Tommaso (un ex autista della pubblica assistenza di Portoazzurro che portava o veniva a prendere Rita e Siria) 2° - il banco delle stoffe di Antonella e Claudia. 

Quando  siamo arrivate al 2° banco Rita come al solito si trasforma in commessa. Ebbene sì! Si reca dietro al banco, aiuta le ragazze a tagliare la stoffa che viene richiesta dalle clienti, la piega e la mette nei sacchetti, ma soprattutto si assicura sia che la cliente paghi i prodotti che vuole acquistare sia che Antonella o Claudia emettano lo scontrino fiscale, poi,  con molta educazione li saluta dicendo: “buona giornata!” E’ un vero spasso stare a guardarla! Ma soprattutto è molto bello vederla così a suo agio anche con persone che non la conoscono. Che dire allora? Buon lavoro Rita!


  
Rita durante una visita alle galline
di Cristina e Vittorio


Rita mentre fa la spesa
alla coop con Maria

lunedì 24 novembre 2014

dal taccuino di Martina (quello di ottobre 2014)

Ho cambiato casa, abitiamo ora in campagna. Io, Grisù e Lulita. Ora so, cari lettori, che voi vi appassionate a leggere il giornalino di noi-altri. E noi-altri per voi-altri scriviamo molto volentieri la vita del Centro e non. Non mi preoccupa il vostro giudizio, perché solitamente sono critiche sempre positive, tanto quanto mi mette pensiero il coccolone che prenderà ai miei genitori quando leggeranno che la figlia “sconvolta” ha un altro cane. Anzi, una canina. Si chiama Lulita ed è il cane della mia amica, la mia amica/non parrucchiera che una volta mi ha tagliato i capelli facendomi tante scale nel capo e che non me le farà più di sicuro. Ecco, la sua canina vive con me e Grisù perché c’è un sacco di spazio e possono farsi un sacco di spulciamento vicendevolmente nonché rincorrersi e giocare. Infatti Lulita detta Luly, insegna un sacco di cose a Grisù, un po’ perché è poco più grande (di circa 2 anni), e un po’ perché non è un cane da caccia come Grisù, quindi più casalinga. Quando vuole qualcosa, Grisù lo fa con i suoi: “Auuuww! Awuuu!” mentre lei ti cerca con la zampina. ma il momento in cui c’è il massimo della gioia è la mattina, quando so di essere andata a letto da sola e mi risveglio che nel lettone siamo in 3: le codate del buongiorno e le sleccatazze sono la prima cosa appena apro gli occhi. Ovviamente la gelosia aleggia tra loro due, anche se sanno che le carezze e i biscottini ce ne sono sempre per entrambi. E i giochini? Mi sembra di rivedere me e mia sorella che da piccine volevamo giocare con il solito gioco e magari era un filo … Comunque, cari genitori e famiglie, sappiate che un coccodrillo non ve lo porterò mai a far conoscere! 
  



venerdì 21 novembre 2014

da Torino con amore - parte quinta

Anche quest’anno la mia mamma e la mia sorella sono venute a passare qualche giorno di vacanza qui all’Elba a casa mia. Sono state ben 20 giorni ma oltre alle vacanze hanno anche “lavorato”. Eh sì, proprio lavorato … Volete sapere di più? Come ben molti sanno  settembre è il periodo della vendemmia e la famiglia di mio marito da buoni agricoltori hanno anche le vigne. Io che di orto e di vigna non conoscevo un granché perché vengo da una città, mi sono dovuta adattare anche a fare questo. Ora torniamo a mia mamma e mia sorella e a quello che vi stavo raccontando. Ad agosto, quando avevano deciso di venire a settembre, io avevo chiesto loro se venivano a darci una mano per raccogliere l’uva. Mia madre era contentissima ed ha risposto con entusiasmiamo: “SIII!!!” Infatti domenica 28 e lunedì 29 settembre abbiamo vendemmiato anche noi. Mia sorella Michela era la prima volta che lo faceva e vi confesso che ha lavorato molto bene ed io sono felicissima che abbia fatto questa esperienza. Lei si è divertita un mondo. Sono stati 20 giorni fantastici, peccato che sono volati in fretta e come succede di solito quando loro vanno via, o sono io che devo rientrare all’Elba, qualche lacrimuccia esce sempre dagli occhi. Infatti il 7 ottobre sono ripartite e immaginate la scena dei saluti … Tra una lacrima e l’altra siamo riuscite a dirci: “ci vediamo a capodanno”.


P.S. nella giornata della pizzata a Procchio c’erano anche loro e sono state contente di  vedere e passare un po’ di tempo con i nostri ragazzi.


giovedì 20 novembre 2014

a proposito del gran galà

Forse qualcuno avrà notato che il mese scorso non c’erano sul giornalino miei articoli, voglio rimediare subito perché questo mezzo di comunicazione per me è molto importante. Tornerò, con il vostro permesso, alla serata del 2 ottobre. Non è certo la prima volta che riceviamo un invito o una donazione, ma il modo con cui questa volta il regalo è stato “confezionato” merita, secondo me, ancora due parole. Osservando il comportamento dei coniugi Lenzo ho avuto l’impressione che questi 50 anni di matrimonio siano stati attraversati come un prezioso dono della vita, come il mezzo per cercare di raggiungere l’obiettivo di una famiglia in cui le esigenze di ciascuno siano prese in considerazione nello stesso modo e diventino non un obbligo e un limite per gli altri componenti, ma una ricchezza.
 
Se abbiamo ben interpretato l’intenzione della famiglia di Massimo abbiamo letto nel loro invito il desiderio di farci entrare, almeno per una sera, nel mondo di quella famiglia. Non ci hanno semplicemente invitati a cena ma ci hanno presentato ai loro amici, hanno voluto divertirsi con noi, mangiare e ballare, cioè condividere, con persone che stanno loro a cuore, ciò che dà serenità e piacere. E nel farci entrare nel vissuto della loro famiglia ci hanno voluto accogliere proprio con la stessa attenzione che riservano l’uno per l’altro: cercando di tenere in considerazione le esigenze di ciascuno, perché tutti quella sera potessero trovare un proprio spazio e un proprio momento di divertimento ma anche di attenzione rispetto ad esigenze così differenti, come sono quelle che hanno i nostri ospiti. 
Sia io che le mie colleghe abbiamo spesso definito questo Centro come una famiglia allargata, ecco quello che volevamo dire è proprio questo: non certo che mancano le professionalità ma, al contrario, che la professionalità deve essere guidata dall’intenzione di dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno per farlo sentire protagonista ma anche (e soprattutto) parte di un insieme. Il mio ringraziamento alla famiglia Lenzo riguarda proprio questo aspetto alla base di tutte le risorse messe in campo per la buona riuscita della serata c’erano attenzione, affetto e condivisione di valori profondi. Sono veramente dispiaciuta per coloro che non sono potuti intervenire e spero di interpretare i sentimenti dei signori Lenzo estendendo a tutti la sensazione di un caldo abbraccio che abbiamo ricevuto la sera del 2 ottobre.
 



mercoledì 19 novembre 2014

la parola a t.e. news


A Marina di Campo festa dedicata ai ragazzi di Casa del Duca. Un appuntamento che si rinnova ogni anno organizzato dalla famiglia Lenzo. Lo scorso fine settimana cena spettacolo con tanto divertimento e allegria. Per i ragazzi del centro un momento di spensieratezza. Un appuntamento sentito, aspettato e voluto quello della festa organizzata dalla famiglia di Giuseppe Lenzo, interamente dedicata ai ragazzi di Casa del Duca di Portoferraio. Quest’anno le cose sono state fatte veramente in grande. L’appuntamento al ristorante “Mediterraneo” all’Aeroporto di La Pila con una cena per circa 30 ragazzi del centro e almeno 70 invitati alla serata. Già nel pomeriggio quando i ragazzi sono arrivati sul posto, dove era stato preparato un aperitivo e dell’animazione con le brave Maura e Daniela, si era capito che sarebbe stata una serata speciale. 
Dopo l’abbondante cena, gli intervenuti si sono spostati nella sala delle feste dell’Aviotel, e lì hanno ballato con le loro insegnanti accompagnati dalla musica di “Emy e Max lo Buono”. I Ballerini della scuola Tip Tap One, Franco e Antonella hanno poi intrattenuto gli ospiti con una magistrale esibizione apprezzata e applaudita. Erano presenti, fra gli altri, il sindaco di Campo nell’Elba, Lorenzo Lambardi. Anche Emanuela Veludo, una delle responsabili del Centro ha tenuto a ringraziare la famiglia Lenzo e gli organizzatori della serata. La festa, ha poi avuto il suo culmine con gli artisti che hanno accettato l’invito, Valerio Liboni, volto, voce e musicista storico di un gruppo degli anni Settanta, i Nuovi Angeli e Leonardo Fiaschi comico proveniente dalle vetrine televisive di Zelig e Colorado Cafè. Con le loro esibizioni hanno trasmesso ai ragazzi vere emozioni e tanto divertimento. Durante la serata, un momento particolare è stato riservato a Giuseppe e Laura Lenzo che nell’occasione hanno festeggiato il loro 50esimo anniversario di matrimonio. Come si dice in questi casi: 100 di questi giorni e di queste feste. 

- tratto da T.E. News del 19 ottobre 2014 - 




venerdì 14 novembre 2014

il gran galà della famiglia Lenzo

Una mattina di qualche giorno fa, Massimo è arrivato al Centro con Simona collaboratrice della ditta del signor Lenzo e ci hanno portato una pergamena arrotolata, con tanto di ceralacca e nastro. Con un sorriso malizioso e pieno d’orgoglio l’hanno consegnata alla Veludo, che ha poi chiamato tutti a raccolta ed ha mostrato il raffinato invito della famiglia Lenzo, esteso a tutto il Centro, ragazzi, famiglie ed operatori. 

Si trattava di un invito a cena, fuori da quelli che sono i regolari orari del Centro, ma la Veludas ormai esperta in rocambolesche strategie è riuscita ad organizzare il tutto! Nessuno di noi immaginava di essere stato invitato ad un evento di quella portata, dove la ricercatezza e l’attenzione che è stata posta nei confronti di ogni ospite ha creato una serata indimenticabile, ricca di emozioni, sorprese e di tanto, tanto, tanto, DIVERTIMENTO! Ed è così che ieri - 2 ottobre - nel tardo pomeriggio ci siamo ritrovati tutti al Centro, per poi convolare a Marina di Campo e condividere con Massimo e la sua famiglia la serata. Appena arrivati ci siamo accorti che non si trattava di una cena di consuetudine, ma di ben altro. 

mercoledì 12 novembre 2014

ottobre 2014

E così, ridendo e scherzando, siamo giunti al 5° compleanno del Giornalino! Inauguriamo questo 6° anno introducendo qualche piccola novità, sia a livello di grafica che la nuova rubrica “lavori in corso” dove vi annunciamo sotto forma di pillole, quali sono gli eventi e le attività in programma per il mese successivo, una sorta di “prossimamente su queste pagine”, tanto per mettervi la pulce nell’orecchio di quello che andremo a svolgere - o a cui stiamo già lavorando - al Centro. Questa rubrichetta sarà, da qui in avanti, la nuova contro-copertina di Cose di Casa del Duca. Signore e signori … buona lettura con NoiAltri!
Barbara

 ecco i compleanni del mese:

1 ottobre - ANTONIETTA - 56

7 ottobre - GIULIA - 19

31 ottobre - PATRIZIA - 48


e poi ...





mercoledì 5 novembre 2014

lasagne alla napoletana

Ingredienti:
¨ 500 gr di macinato misto
¨ 1 busta di preparato per soffritto surgelato (carota, cipolla e sedano)
¨ 2 bottiglie di salsa di pomodoro
¨ Basilico
¨ Noce moscata
¨ Aglio
¨ Prezzemolo
¨ Uova
¨ 250 gr di ricotta mista
¨ Formaggio grattugiato e pangrattato per le polpettine

Per prima cosa si fa il ragù con il soffritto, pomodoro, basilico e una parte del macinato. Poi si preparano le polpettine, si friggono, si aggiungono al ragù e si fanno finire di cuocere. Di solito io do una sbollentata alla pasta delle lasagne, la raffreddo e solo dopo inizio a metterla nella teglia. Unisco la ricotta al sugo; noi napoletani non usiamo la besciamella. Ad ogni strato mettiamo le polpette, formaggio e sugo. Alla fine inforniamo per 30 minuti a 200°. È più buona mangiata non bollente.