lunedì 18 agosto 2014

il "nostro" primo giorno di mare

Eccoci qui, con l’ennesimo articolo di me stessa medesima! Non vi ricordate? Sono Giada Noui, la “Giovine” del servizio civile. Dovete sapere signori e signore che questa settimana siamo stati al mare … e “finalmente” aggiungerei io. È mercoledì, sono le 9 di mattina e sono già tutti eccitati e in trepida attesa, aspettando il pulmino che sarebbe passato alle 10. Abbiamo iniziato a sistemare le borse e dividere gli asciugamani; abbiamo fatto tutto di fretta che quando eravamo pronti ormai mancava il pulmino e basta, ma era ancora presto. Per organizzazione interna facciamo dei turni: Michela va al mare il venerdì mentre Antonietta il mercoledì, così quando Michela è arrivata tutta fremente credeva di poter andare al mare ma anche quando le abbiamo detto che sarebbe rimasta al Centro non ha smesso di fare urletti di giubilo, perché sapeva che le sarebbe toccato il venerdì. Tutti pronti, il pulmino finalmente di fronte a noi e Valter a disposizione. Iniziamo a caricare tutti per il primo giro e poi VIA, si parte! Io facevo parte del secondo giro quindi ho dovuto aspettare, ma nemmeno tanto, dato che dopo venti minuti Valter era già di ritorno. Ero proprio “di fòri”, non riuscivo a stare zitta e continuavo a fare domande assurde a Valter e battutine sul mare, tanto che si è girato nel pulmino dicendomi: “ti butto fuori!” ma questo non è bastato a calmarmi e molto presto siamo arrivati. 
Giunti a destinazione, siamo sbarcati trovando gli altri già pronti e in costume ma ancora nessuno in acqua perché non avevano il coraggio, l’acqua era ancora freddina. Dopo aver sistemato Tetta (Antonietta) ed esserci spogliati, ci siamo tutti raggruppati sulla sponda a farci bagnare i piedi dall’acqua che subito dopo si ritirava e noi pure, dato che non era così calda come poteva sembrare dal clima. Jacopo, che per la prima volta partecipava si avvicinava alla riva e si chinava ad assaggiare l’acqua tanto che ho pensato, mangione com’è: “vuoi vedere che se la beve?” invece poi se l’assaggiava e basta, facendoci amicizia. Dopo aver spostato Antonietta sul materassino gonfiabile piano piano abbiamo iniziato ad immergerci e posso affermare di non aver mai visto facce così buffe, compresa la mia che non so che espressione avesse. Patrizia era tutta un “Aah! Chi è! Uuu!” e Giada invece si aggrappava a chiunque per sorreggersi e non farsi bagnare la schiena dato che quello era un punto sensibile. Jacopo “a detta sua” aveva freddino, l’idea che qualcuno lo potesse schizzare lo spaventava a si limitava a toccare la superficie, bagnarsi fino alle ginocchia e poi scappare prima che potessimo “attaccarlo”. 

Era attratto dalla ciambella allora noi, ingegnandoci gliel’abbiamo buttata in mare e lui poco a poco si avvicinava per acchiapparla e potersi sedere: quando si sedeva scivolava e cadeva in acqua, allora si rialzava e si rimetteva dentro il ciambellone. È andato avanti per minuti fino a quando, ormai bagnato completamente e con la sua fedelissima pallina fra le mani che assaggiava di volta in volta, riuscì a trovare la posizione più comoda, beandosi al sole mentre si lasciava trasportare da noi su quel ciambellone. Alberto invece dopo tanti cori di “BUTTATI, E’ PROPRIO CALDISSIMA?!!” anche lui si è tuffato; persino Tetta sul materassino quando le schizzavamo i piedi o la bagnavamo un po’ di più, mollava urletti che prima di allora non avevo mai sentito. Le più coraggiose invece, Lisanna e Martina, erano già immerse fin sopra i capelli e ci prendevano in giro perché a detta loro, l’acqua non era poi così fredda: così infine c’eravamo proprio tutti in acqua dato che fra uno schizzo e l’altro ormai eravamo fradici e allora perché non tuffarsi? CIAF CIAF! Tutti sott’acqua o chi preferiva a mollo; giocavamo e ci tuffavamo liberi di poterci divertire come più ci piaceva. 
Non sono mancati gli svolazzamenti di Jacopo ... quel giorno il cielo era di un azzurro così chiaro che pareva surreale, così come il panorama di Portoferraio e quando ha iniziato a svolazzare con le braccia, il cielo gli ha fatto da cornice e tutti noi ci siamo messi a guardarlo in un religioso silenzio perché in quel momento era bellissimo. La mattinata è passata tranquillamente, fra foto di una Maria scatenata, i giochi in acqua, un Emanuele che si appartava perché non aveva voglia di farsi il bagno, una Anna in acqua a sguazzare dietro tutti, Pina che non si era ancora tuffata e noi che la spaventavamo per farla cedere ecc … ecc … Ben presto, la giornata in mare era finita e il clacson del pulmino ci aveva pure colto di sorpresa sollevando diversi “di già?” Ma erano le 12.00, cosa ci aspettavamo? Il pranzo attendeva. Il primo giro e via! Il secondo e via! Per la via del Centro, nuovamente ci siamo accaniti (scherzosamente) su Valter, minacciando di bagnargli i sedili con i nostri costumi fradici ma lui, ingegnoso, aveva messo delle traverse sui sedili. Personalmente gli ho gridato: “VALTEEER MI SCAPPA LA PIPI’!!” lui altrettanto personalmente mi ha ri-citato la frase famosa: “Ti butto fuori e torni a piedi!” Che dire? Tutti si sono messi a ridere e io, sconfitta per questa volta, me ne sono rimasta zitta ma non meno “di fòri” di come ero all’andata! Per questa volta 1 a 0 per Valter!

Eccolo il nostro mitico Valter mentre 
ci mostra il tatuaggio finto con il nome 
del suo bimbo.


Nessun commento:

Posta un commento

INSERISCI IL TUO COMMENTO, SELEZIONA IL PROFILO E SE NON HAI UN PROFILO SPECIFICO VAI SU: COMMENTA COME - NOME/URL - INSERISCI SOLO IL NOME, L'URL NON SERVE - CONTINUA - PUBBLICA.
FATTO!