giovedì 31 luglio 2014

escalivada su pane di segale

Ho trovato la ricetta dell’escalivada nella tradizione spagnola (volevo preparare una cena a tema) e siccome nella mia famiglia è piaciuta a tutti, ho pensato di riproporla al Pranzo di Primavera;  può accompagnare un aperitivo ricco o costituire un vero e proprio antipasto e ha i tipici profumi mediterranei. La base è di verdure: peperone, melanzane e abbondante cipolla. La ricetta prevede che le verdure vengano grigliate, io per far prima, le ho cotte poche alla volta a fuoco vivo per farle rimanere asciutte e croccanti, poi le ho unite per far amalgamare i sapori e cotte ancora per qualche minuto tutte insieme. 

Per trasformare questo che potrebbe sembrare un contorno in una tapa spagnola, si deve servirlo sul pane. Io ho usato quello di segale, perché mi piace il contrasto nord/sud e, soprattutto, perché è resistente e non si inumidisce facilmente. Sul pane si spalma un velo di formaggio morbido ma saporito (il mio era di capra) su cui si adagia qualche cucchiaiata di verdure, che devono essere abbondanti e formare una specie di montagnola. Infine si conclude con un filetto di acciuga dissalata che dà carattere e sapore al tutto! 


martedì 29 luglio 2014

il trasloco di Francesco

tratto da Cose di Casa del Duca di settembre 2010

Caro Francesco, Questo inserto speciale del giornalino, vuole essere il nostro saluto ed il nostro augurio.
Sono Emanuela e tu occupi un posticino speciale nel mio cuore, tanto che quando fai qualche marachella le altre operatrici prima di rimproverarti mi guardano come per chiedere: “POSSO BRONTOLARLO?” E so anche che le mie risposte, pazienti e sempre uguali, a volte le innervosiscono ancora di più delle tue domande ripetitive……
Ora sarai un po’ confuso e agitato, ma non devi avere paura: SEI UNA PERSONA COSI’ BELLA, CHE NON SI PUO’ CHE VOLERTI UN GRAN BENE E TROVERAI TANTI NUOVI AMICI!!!!!!!

lunedì 28 luglio 2014

dall'orto in tavola

Il nostro orto ha cominciato a darci i suoi frutti, anzi le sue verdure. Le piante più brave, che hanno iniziato quasi subito a produrre, sono state quelle degli zucchini e dei cetrioli e la domanda è nata ben presto spontanea: come impiegare al meglio il risultato di tante fatiche? Abbiamo confezionato un bel cono regalo per le famiglie contenente i primi ortaggi; i cetrioli la Veludo se li mangia anche a colazione, sì ma poi? Così è nata l’idea dell’orto in cucina, cioè dei pranzi confezionati in casa utilizzando verdura a km 0; pochi metri ed è già in pentola. Anna e Maria hanno preparato (aiutate a turno da valide collaboratrici per lavare, tagliare, girare, spezzettare e così via): pasta con zucchine, pomodoro fresco e basilico, tagliatelle con i fiori di zucca, sformato o frittata di zucchine.
Naturalmente avevamo bisogno anche di uova, ricotta, pasta sfoglia, formaggio, pasta e così via e allora ecco l’indispensabile aiuto di Rosy con la banda del Conad, che conclusa l’attività vera e propria si sono dedicati alla spesa. E per concludere in bellezza, come direbbe Rita, per l’incontro con gli amici del centro di San Gaetano di Livorno il nostro laboratorio di cucina ha prodotto per tutti (noi e i nostri ospiti, ragazzi, operatori e autisti dei pulmini) panzanella, frittata e crostata con la marmellata, anche questa a km 0 perché preparata il giorno precedente con le susine del frutteto. 



mercoledì 23 luglio 2014

sempre liberi di esprimersi!

questa è proprio l'immagine che
trovammo su internet e che ci ispirò
Facciamo un passo indietro. Siamo nel 2002, in primavera. Sono in dolce attesa di Caterina quindi non sono a lavorare al Centro perché già in maternità. Cristina, la mia amica-compagna d’avventura-collega/capo istruttrice di Jazzercise insieme a Vittorio, suo marito, mi fanno una proposta molto allettante: “perché non ci pensate voi al Centro a pitturare il fondale dello spettacolo di quest’anno?” Noi? Ne parlo subito alle mie colleghe e non mi ricordo come ma ci vengono in mente quegli omini un po’ strani dell’artista americano Keith Haring. Facciamo una ricerchina su internet e salta fuori questa immagine che ci dà l’ispirazione giusta per il nostro fondale e la frase che inseriamo nella vignetta è liberi di esprimersi. Quello diventa il motto della serata: c’è chi si esprime ballando, come gli allievi che si sarebbero esibiti quella sera, noi lo facciamo in altro modo, ad esempio dipingendo. Quel telone è stato il nostro primo grande lavoro su commissione.

martedì 22 luglio 2014

gemellaggio tra amici

Il 27 giugno abbiamo fatto un gemellaggio con il centro San Gaetano di Livorno gestito, come vi ricorderete, dalla nostra stessa cooperativa. Il 16 aprile eravamo andati Noialtri a Livorno dall’Elba, e il 27 sono venuti “Loro-altri di Noi-altri” a trovarci. Eravamo un pochino allarmati dal tempo che prometteva nuvole e rispettava la promessa di pioggia; bella la poesia La pioggia nel pineto di D’Annunzio, ma quel giorno a noi della pioggia non interessava affatto, anche perché, volendo fare gli onori di casa a regola d’arte, il nostro obiettivo era che tutti potessero stare bene, ma l’idea  di fare un pic-nic sembrava fino all’ultimo da scartare. Fino al giorno precedente era caduta anche la grandine ma fortunatamente la mattina del gemellaggio c’era il sole. 
Al Centro, nell’attesa degli ospiti, era tutto un formicaio, dove gli operatori controllavano ogni minuziosa cosa da portare fuori per la gita. “Sono arrivati i livornesi!” Ecco che infatti, verso le 11, due pulmini della Di Vittorio e un furgone privato, arrivano felicemente davanti al nostro magnifico orto - che non perdiamo l’occasione di valorizzare donando ai nostri amici un cesto colmo di primizie. Dopo un attimo di rifocillamento degli ospiti d’oltreTirreno si parte, con destinazione Portoazzurro. Siamo colmi di tecnologie: macchina fotografica e telecamera, ma soprattutto portiamo con ognuno di noi un bagaglio d’amore che si interseca con quello degli altri; un groviglio di filo invisibile e potente ci tiene uniti!

lunedì 21 luglio 2014

aspettando settembre ...

Con il mese di giugno abbiamo concluso le attività occupazionali presso le varie ditte che ci ospitano durante i mesi invernali. Quest’anno hanno partecipato: Alberto, Giada, Barbara, Emanuele, Martina, Lisanna e Massimo; l’attività ai Vivai, alla Fap e alla Saponeria è stata condotta da Annalisa, quella all’Upim da Maria, mentre quella “storica” al Conad Superstore da Rosanna. Lascio la parola alle 3 operatrici per raccontarci un breve resoconto di come è andato l’inverno con le attività esterne che seguono.

Quest'anno ai Vivai ci siamo andati poco dal momento che abbiamo avuto un inverno piuttosto piovoso che ci ha impedito il regolare svolgimento dell’attività. Le piante infatti vivono la maggior parte dell'anno nelle serre che sono rivestite di teli di plastica anche per terra e, in caso di pioggia, con il ristagno d'acqua e il terriccio, si scivola facilmente. Abbiamo aspettato la bella stagione ma i preparativi del Pranzo di Primavera ci hanno impegnato molto e abbiamo dovuto limitare le uscite. Infine, con la chiusura delle scuole, il pullman ha cambiato orario e quindi l'attività è stata sospesa fino a settembre. Quando inizieranno le scuole ricominceremo anche con le nostre belle uscite. I ragazzi, insieme a tutte noi operatrici, ringraziano i gestori Stefano e Andrea e i vivaisti Giuliano, Ennio e Barbara per la loro disponibilità e la loro pazienza.

venerdì 18 luglio 2014

dal taccuino di Martina (quello di giugno 2014)

Continuo a raccontarvi la saga famigliare dei Nati, cognome da parte di mia mamma. Domenica 8 Giugno ci siamo ritrovati quasi tutti i cugini e tutti gli zii di primo grado al cinquantesimo anniversario di matrimonio di Zia Marcella e Zio Mauro, fratello di mia mamma. L’incontro era fissato per le tredici all’agriturismo di San Francesco, un agriturismo di recente costruzione, immerso nel verde delle campagne toscane tra Pomarance e Montecerbori, zona della mia infanzia e in mezzo al puzzo dell’ova sode. Siamo arrivati io, i miei, e senza darci un orario preciso, anche Matilde, mia sorella, insieme ai suoi cuccioli e al suo compagno. Subito ci siamo recati sotto gli alberi che ci fornivano quell’ombra che evitava di surriscaldarci il cervello e vicino alla piscina, dove erano sdraiati una serie di stranieri, svizzeri e tedeschi, che appena ci hanno visto hanno pensato bene di togliere le tende. Via via sono arrivati gli altri parenti, alcuni l’ultima volta li avevo visti tre anni fa al cinquantesimo anniversario di zia Annamaria e zio Marietto. 

giovedì 17 luglio 2014

doppia festa!

Il 7 giugno  è stato il mio compleanno e la sera per festeggiare sono andata a mangiare la pizza da Beatrice nella  piazza di Marciana con Marisa, Lina e Anna che sono le mie amiche e abbiamo mangiato, chiacchierato e siamo state molto bene. Ho festeggiato anche al Centro insieme a tutti i miei compagni e amici ed anche mia mamma, Rosa e Jenny ed Antonella hanno partecipato per festeggiarmi. Sono stata veramente felice!





mercoledì 16 luglio 2014

riflessioni

Nei giorni scorsi, mentre tornavo a casa dopo essere andata a comprare il pane, mi sono accorta che dietro di me c’era una famigliola. Un padre nord africano, forse marocchino o tunisino, passeggiava con i suoi due figli. La bimba di 2 o 3 anni stava tranquilla nel passeggino che lui spingeva, seduta solo un po’ di sghimbescio con le gambine sui braccioli. Il maschietto di circa 6 anni saltellava su e giù dal marciapiedi, scavalcava i muretti, si fermava e poi prendeva la rincorsa. D’improvviso ha attraversato la strada, il padre lo ha subito rimproverato con un forte accento straniero: “Jaman non devi fare così! E’ molto pericoloso, non lo devi fare mai più! Non è la prima volta che succede e se non prometti che non lo fai più non ti porto più in giro con me!” Avendo anch’io dei figli ho capito bene il suo spavento, la necessità di rimproverare il bambino e lo sforzo fatto per contenersi, non so se parlava in italiano perché io capissi cosa diceva o se perché quelle sono le parole  che il bimbo avrebbe sentito dalle maestre e dagli amici. Certo ho capito il senso di chi chiede che venga riconosciuta la cittadinanza a coloro che sono cresciuti nel nostro paese: quel padre, soffocando le frasi che gli stavano uscendo dal cuore per usare parole diverse sta facendo di Jaman - se passerà incolume dalla sua irrequieta fanciullezza - un cittadino europeo.

  

lunedì 14 luglio 2014

ci penso da solo!

Ciao! Mi chiamo Jacopo ... alla fine ho deciso di presentarmi da solo perché se aspetto che lo facciano quelle lì chissà quanto tempo passa ancora. Ho 18 anni e vengo da Rio, sono abbastanza alto, moro, e suppongo bello, perché tutte queste donne che mi girano intorno non fanno altro che dirmelo quindi alla fine mi sono convinto che devo esserlo davvero. Ho iniziato a venire al Centro 3 mesi fa e ho cominciato prima solo un paio di volte a settimana. Sapete, io non parlo e loro avevano bisogno di imparare a conoscermi piano piano, ma hanno imparato così presto che vengo già tutti i giorni. Si sta bene qui, anche se in effetti c'è un po' troppo caldo in questo ultimo periodo; le maestre mi hanno consigliato di non andarci più nella piscina delle palline e mi hanno preparato i materassi per riposarmi al fresco, nelle stanzine ... Peccato, perché a me la pallestra, come la chiamano loro, mi piace proprio un sacco! Quelle palline poi sono così saporite  che me le assaggio proprio tutte, una per una. Le mie maestre sono proprio buffe ma anche un po' strane. Ogni volta che mi chiamano e io vado da loro mi guardano come se fossi un extraterrestre e poi mi riempiono di bei complimenti e ogni volta che mi allungo per prendermi un bacino mi guardano in modo ancora più strano. Sinceramente non ci trovo nulla di straordinario: queste mi coccolano e io ci sto! Peccato solo che mi hanno levato da sotto il naso quel bel frigorifero sempre pieno di dolcetti, frutta e yogurt e ora mi tocca mangiare quando dicono loro invece che fare come mi pare. Qui sono davvero tutti molto carini con me e ho un sacco di amici nuovi. Le bimbe poi! A parte il fatto che Giada, riese come me, mi chiama Japico, poi ci sono in particolar modo Lisanna, Martina e Antonietta che hanno sempre un occhio speciale. Sapete che vi dico? Benvenuto a me!
Jacopo





giovedì 10 luglio 2014

giugno 2014

Carissimi lettori, esattamente come l’anno scorso chiudiamo questo numero del giornalino con una decina di giorni di ritardo. Gli eventi mondani del mese ci hanno impegnati parecchio, perdonateci! Questa volta poi ho dovuto combattere con un “martinese” strettissimo che la Marti non mi faceva leggere da un pezzo, comunque mi sembra di essere riuscita a tradurre in modo e maniera - come direbbe proprio “lei” - che possiate comprendere!☺ In questo mese abbiamo portato a termine anche il 3° Progetto Arturo, abbiamo infatti consegnato le bomboniere per il battesimo di Elia che c’è stato il 5 luglio e proprio in questi giorni è venuto al Centro con la sua mamma per farsi conoscere da tutti NoiAltri. Abbiate un pochina di pazienza fino al mese prossimo per vedere le foto! Dimenticavo: in questi giorni abbiamo messo in pensione la nostra fedele stampante che, poverina, non riesce più ad utilizzare la carta che solitamente usiamo per stampare il giornalino. Fortunatamente avevamo ancora a disposizione un fondo del Rotary Club con il quale abbiamo potuto acquistare una stampante nuova fiammante! È tutto … per ora! A presto
Barbara

  
ecco il compleanno del mese:

7 giugno - MARTINA - 32


martedì 1 luglio 2014

Piume di indivia

Che emozione! Quest’anno  sono la prima a scrivere la ricetta di uno degli  antipasti del Pranzo di Primavera 2014. Chissà perche?! Ah sì, perché il mio era il primo del menù …  Vabbè, bando alle ciance. Eccovi le dosi per 12 piume al gorgonzola e 12 con lo speck. Iniziamo con quelle al gorgonzola, prendete:


· 12 foglie di indivia
· 1 confezione di noci già sgusciate
· 250 gr di gorgonzola
· 250 gr di mascarpone.


Siete pronti? Allora cominciamo. Lavate bene le foglie di indivia e fatele asciugare  capovolte su dello scottex. Mentre aspettate che siano pronte in una ciotola fate sciogliere il gorgonzola girandolo con un mestolo. Aggiungete il mascarpone e qualche noce sgusciata tritata. Continuate a mescolare il tutto fino a che non diventi una crema. Ce l’avete fatta? Ok. Prendete le foglie di indivia che avete lavato e cominciate a riempirle con la crema preparata. Posizionatele su un piatto da portata e guarnite ogni piuma con metà noce sgusciata. Sicuramente l’avrete già assaggiata mentre la preparavate. Che golosoni! Un po’ faticoso vero? Dai, che quelle con lo speck sono molto più semplici. Prendete:

· 12 foglie di indivia
· 200 gr di Philadelphia
· 200 gr di speck affettato

Come avete fatto con quelle al gorgonzola lavate le foglie di indivia e fatele asciugare. Nel frattempo frullate lo speck e mettetelo in una ciotola. Aggiungete il philadelphia e mescolate fino a che non si sia amalgamato tutto. Avete fatto? Bene. Ora riempite le foglie dell’indivia e posizionatele in un piatto da portata. Se volete potete guarnirle con dei pezzetti di speck o con qualcosa che più vi ispira la vista. Bene, io ho terminato le mie ricette. Spero che vi siate divertiti e che dire … buon antipasto o aperitivo a tutti voi!