venerdì 11 aprile 2014

a casa di Napoleone

Qualche giorno fa Evi, la mamma di Giada, è venuta a trovarci al Centro e ci ha invitati per una visita guidata alla Villa di Napoleone. Qualche giorno prima infatti Giada, accompagnando la mamma durante la sua professione di guida turistica alla Villa di Napoleone, l’aveva tempestata di domande, mostrando un grande interesse. Evi, pensando che sarebbe stata cosa gradita ed interessante anche per gli amici della figlia, ha invitato tutti noialtri a fare la stessa visita illustrandoci la casa e la storia dell’Imperatore. L’invito è stato molto apprezzato anche da noi operatori poiché, tra l’atro, quest’anno ricade il bicentenario dei 100 giorni di esilio vissuti da Napoleone Bonaparte all’Isola d’Elba. Ecco che così mercoledì 26 marzo, organizzandoci con auto e pulmino, siamo partiti per la visita alla residenza estiva di Napoleone. I ragazzi con maggiori difficoltà motorie sono stati portati dal pulmino direttamente davanti all’ingresso della Villa, mentre noi con le auto ci siamo fatti una bella passeggiata lungo il viale alberato antistante. Alla fine ci siamo ritrovati tutti alla biglietteria, dove abbiamo ricevuto i biglietti gratuitamente. La visita è iniziata al primo piano della villa con la residenza Napoleonica vera e propria e abbiamo visto un susseguirsi di stanze con cimeli e mobili d’epoca: la stanza da pranzo con il nodo d’amore, dove i ragazzi sono rimasti col naso all’insù a guardare le due colombe con un nastro nel becco stringere il nodo d’amore, simbolo dell’amore tormentato tra Napoleone e Maria Luisa; la camera da letto di Napoleone; la sala Egizia, dove Evi ha fatto giocare i ragazzi a “scoprire” le due porte finte e nonostante i dipinti fossero perfetti, le hanno riconosciute subito! 



E poi al piano terra, nella galleria Demidoff, dove Evi ha spiegato le tante litografie di Napoleone da quando era molto piccolo e sembrava una bambina (a quell’epoca i bambini portavano i vestiti e non i pantaloni!) e poi tutti intorno all’originale statua della Galatea con il suo mignolo greco, che il Canova realizzò ispirandosi a Paolina Bonaparte … i ragazzi sono rimasti affascinati e divertiti da tutti i racconti intorno alla storia di questo personaggio e poi, dato che il sole aveva fatto capolino, ci siamo incamminati a piedi verso le auto. 



Evi a metà del viale si è fermata davanti alla villa che ora ospita il Park Hotel Napoleone e ci ha fatto notare un bassorilievo rappresentante San Martino ed ha raccontato ai ragazzi, che a bocca aperta ascoltavano, la storia del Santo che ha dato il nome a tutta la vallata. E ... per concludere in bellezza, come direbbe la nostra Rita, abbiamo conosciuto nonna Adua, una delle più anziane cuoche dell’Elba e il suo famoso ricettario. Fra foto e saluti siamo rientrati al Centro arricchiti della bella esperienza e della conoscenza di tanti particolari di una delle più importati e belle pagine di storia dell’umanità.  
 


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