martedì 25 febbraio 2014

chi è?

Quando si mettono a cantare per me è davvero stupefacente di come sanno trasmettere l’armonia dell’anima. Io posso solo accompagnarle con i gesti, perché solo poche parole so dire, anche se in realtà le conosco tutte, è solo che non escono. Comunque gli altri mi capiscono, capiscono se sono triste o felice e devo dire la verità, ultimamente sono molto felice e infatti sovente abbraccio le maestre - come le chiamano Siria e Martina - perché mi piacciono tanto le loro coccole. Io quando viene Vincenzo sono veramente tanto contenta, tanto che mi vado a lavare  i denti subito dopo pranzo perché stare nella zona musicale è una cosa che mi piace molto. Io sento il ritmo della musica e tutto il mio corpo si muove. Anche quando piove mi piace il ritmo della pioggia che picchia sulle finestre, ma quando c’è il sole la musica ci trasmette tranquillità e gioia di vivere. Associare la musica a tutti i colori all’interno del Centro mi fa rimanere ancora più incantata. Ma quando le mie amiche cantano, non mi perdo d’animo: canto come posso e anche se la voce non esce, esce da tutti i miei pori solo la gioia di stare qui dentro ad ascoltare. È così che io coccolo il Centro. Volevo ringraziare tutti di aver ascoltato ciò che ho scritto, vi amo tutti quanti!

Patrizia Piacentini   


lunedì 24 febbraio 2014

mi presento ...

Sono Giada Noui e questa è la prima volta che pubblico sul giornalino del Centro. Sono contentissima che Pina e gli altri mi abbiano proposto di farne parte così da integrarmi maggiormente in questa grande famiglia che mi ha accolta subito. Ancor prima di accorgermene, sono passati quasi 2 mesi dal primo giorno che questa impacciata ragazzina varcasse la soglia del Centro, ed eccomi, pronta a scherzare alla prima battuta, ad aiutare quanto possibile e ad imparare da tutti gli educatori ed anche dai ragazzi. Sono già stata travolta dal gruppo ma soprattutto questo Natale mi sono divertita a cantare insieme ai ragazzi ed ascoltarli, chiacchierare felici dell’imminente festa a cui tutti voi avete partecipato. Non ho mai festeggiato il Natale, essendo musulmana abbiamo altre usanze; ma non mi è dispiaciuto, anzi, credo proprio di voler festeggiare anche la prossima festa di Natale insieme a voi!  



vecchie conoscenze

Dovete sapere che al Centro sono ritornati dopo tanti anni d’assenza, Mauro e Leonardo. Entrambi abitano nella RSA vicino a noi e frequentano il Centro 2 giorni a settimana, che per loro sono sufficienti per cambiare un po’ aria e movimentare così la loro routine di vita. Leo quando viene da noi si infila nella sua vecchia stanza per ascoltare la musica; ma non musica soft, che potrebbe ascoltare anche dai nonni, ma musica da discoteca che ascolta a tutto volume, ballando e battendo le mani. Per dire la verità attualmente non sta frequentando per motivi di salute ma speriamo di poterlo riavere presto con noi. Mauro invece è rimasto il furbacchione di sempre! Vi racconto cosa fa: tutte le volte rimane fuori dal Centro, seduto sulle sedie che abbiamo fuori dall’ingresso principale. Viene dentro solo per mangiare e farsi cambiare. Oggi è arrivato e come al solito non voleva entrare, ma stavolta si è messo a tirare calci all’accompagnatrice e alla macchina con cui era arrivato. Poi si è convinto ed è rimasto fuori. Chiamato più volte è entrato, dapprima ha voluto un pezzo di dolce con l’acqua poi voleva essere cambiato ma non ne voleva sapere di spogliarsi. Una volta convinto, non voleva che mettessi i guanti. Alla fine si è spogliato ma con mia sorpresa era asciutto. Ha voluto lo stesso che gli cambiassi il pannolone dopodiché si è rivestito, ha preso due fondi di bottiglia e se ne è ritornato fuori contento di avermi fatto penare dietro le sue false richieste!




venerdì 21 febbraio 2014

voi-altri con amore

Nel mese di dicembre abbiamo ricevuto la telefonata di Cristina, catechista di Portoazzurro, che ci diceva che avrebbe avuto piacere di portare i bimbi che lei segue a farci visita. Purtroppo noi in quel periodo eravamo super-impegnati nei preparativi per la festa di Natale: chi confezionava cd, chi acchiappava stelle, chi faceva crescere gli alberi, ecc. Insomma ci conoscete, se vogliamo ricevere qualcuno dobbiamo farlo al meglio: ci piace far sentire i nostri ospiti ben accetti e considerati. Quindi abbiamo preferito rimandare l’appuntamento al rientro dalle vacanze di Natale e ci siamo risentite ai primi di gennaio fissando l’incontro per mercoledì 15. Quale occasione migliore? Ogni mercoledì c’è qui con noi il nostro amico Vincenzo e la musica, come si sa, accomuna tutti, grandi e piccoli,va bene per tutte le occasioni, accompagna tutte le emozioni, insomma era il giorno perfetto. Naturalmente abbiamo preparato anche un po’ di merenda perché non è possibile che qualcuno vada via dal nostro Centro a pancia vuota! Così abbiamo anticipato un po’ il pranzo, lavato i denti veloci veloci, e verso l’una e mezza eravamo già ai microfoni a scaldare la voce. Alle 2 ecco arrivare i bimbi puntualissimi, accompagnati non solo da Cristina ma anche da Maria, Roberta, Paola, Giuseppe, genitori, zie ecc. (scusate ma non ricordo altri nomi!) 

mercoledì 19 febbraio 2014

passate parola!

Ritornando sul progetto Arturo, cioè sulle bomboniere che abbiamo fatto per il battesimo del nostro piccolo amico, vi racconto qualche cosa in più. Prima di tutto che la proposta è arrivata direttamente dalla mamma, Irene, che ci conosce ormai da tempo e sa chi siamo e come lavoriamo. Un bel giorno è venuta da me dicendo se avremmo avuto piacere di pensare noi alle bomboniere per il battesimo del suo secondo bimbo. Non me lo sono fatta dire due volte ed ho immediatamente girato la proposta a colleghe e ragazzi. Il giorno dopo eravamo già lì a pensare al soggetto e nel giro di 2 o 3 giorni abbiamo presentato le nostre idee ad Irene che ha gradito e ci ha dato carta bianca su tutto. Ovviamente lei ha chiesto subito come metterci d’accordo sul “costo” del nostro lavoro. Visto che per noi era la prima volta abbiamo pensato di elencare tutte le spese dei vari materiali e chiedere poi il rimborso. 

martedì 18 febbraio 2014

la storia della befana


Tutti noi sin da piccini abbiamo sentito parlare della Befana. Ma quanti di noi sanno come è nata o qual è la sua storia? Io ho trovato 2 versioni ed eccole narrate qua, sta a voi decidere quale delle 2 è la più bella o la più simpatica.
  

prima versione
La Befana è come si sa un  mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni ai bimbi buoni la notte tra il 5 ed il 6 gennaio. Veste con un gonnellone scuro ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto in testa, un paio di scarpe consumate, il tutto vivacizzato da toppe colorate. Vola sui tetti a cavallo di una scopa. È un personaggio molto curioso, saldamente radicato nell’immaginarlo popolare e, seppure con una certa diffidenza, molto amato. Ma chi è veramente la Befana? Bisogna tornare al tempo in cui si credeva che nelle dodici notti fantastiche (sono le notti che vanno dal 25 dicembre al 5 gennaio), figure femminili  volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Gli antichi romani pensavano che fosse Diana, la dea lunare legata alla vegetazione, altri invece una divinità misteriosa chiamata Satia (dal latino satiaetas, sazietà) o Abundia (da abundantia, abbondanza).

seconda versione
Un'altra leggenda racconta che nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio i Re Magi fecero visita alla Befana chiedendole quale fosse la strada da fare per andare a Betlemme. La vecchina indicò loro la strada, ma, nonostante le insistenze dei re magi non volle andare con loro; aveva troppe faccende da fare. Dopo che i magi si misero in cammino la Befana si accorse di aver commesso un enorme errore e per rimediare si mise a cavallo della sua scopa e volò per raggiungerli. Incominciò a cercarli bussando ad ogni porta, lasciando un piccolo dono ad ogni bambino pensando che fosse Gesù. Da allora ha continuato a farlo per millenni a cavallo della sua scopa.

 La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte.
Il vestito alla romana
viva viva  la Befana

Questa è la classica filastrocca che tutti noi, grandi e piccini, conosciamo. Qui di seguito ne leggerete un’altra, che a parer mio è molto simpatica. Spero che piaccia anche a voi. Buona lettura!


Filastrocca della Befana

Un tempo la befana
veniva col vento di tramontana
su una scopa e col saccone
mezzo pieno di carbone
e lasciava tanti doni
solamente ai bimbi buoni.
Ma poi lei è andata a scuola
e ha imparato una cosa sola:
bimbi cattivi non ci sono per niente
non serve il carbone assolutamente!
Non serve la scopa per portare il saccone
se viaggi col razzo a propulsione
Ci sono doni per tutti i bambini
anche se non ci sono più i camini.
Se il mondo è cambiato, fa niente:
la buona Befana verrà certamente!


E invece questa Befana ve la ricordate? 
È il nostro amico Riccardo per 
la festa della Befana di 2 anni fa!
Sapete chi si nasconde
dietro questa brutta 
Befana? 
La nostra bellissima
Letizia! 

lunedì 17 febbraio 2014

dal taccuino di Martina (quello di gennaio)

Insomma, volevo provare a fare una cosa; spesso ci dicono che bisogna stare attenti a ciò che vogliamo, perché in realtà i sogni si avverano. E così è stato e non mi pento. Lo so che siete curiosi di sapere. Siamo arrivati quindi all’ultimo dell’anno … le amiche Vit* e Lauretta hanno insistito affiché io cambiassi idea ma già nell’aria c’era la propaganda del mio volere, anche abbastanza insistente nella sua forma. Siamo arrivati all’ora di cena del 31 dicembre: antipasto di pesce e dopo spaghetti di mare, spumante ben fresco e a seguire croccantini e biscottini a forma d’osso. Prendono volume le parole? Io e Grisù abbiamo passato l’ultimo dell’anno insieme. Sì, ho dato il benvenuto al 2014 con Grisù, il mio cane. Siccome non ho trovato posto alla pensione dove solitamente lo porto (sia 2 anni fa per la mia ospedalizzazione sia per gite di dispiacere - sì, dispiacere di essere tornata!) ho così deciso di non lasciarlo solo a casa. Avrebbe sentito di sicuro i botti di fine anno e si sarebbe impaurito o peggio impaurito e svalvolato definitivamente e forse mangiato qualche anta dei mobili. Quindi a mezzanotte ho aperto lo spumante, brindato con il cane, che ha gradito anche lui questa novità piena di bollicine, e poi dopo a letto a guardarmi una cassetta. Insomma, ve lo dico, sono stata proprio bene; fossi andata a giro non sarei stata così bene, sarei stata agitata a pensare che lui sarebbe stato in paranoia e quindi nessuno si sarebbe divertito. Comunque a festeggiare con le amiche ci ho pensato qualche giorno dopo, invitata ad un compleanno. Premetto che lo spumantino aperto l’ultimo dell’anno è quello nelle bottiglie piccole e con il tappo che si avvita (tutto un programma di bontà) e che non l’ho ancora finito perché sono pressoché astemia. Al compleanno invece ho davvero bevuto e ballato e soprattutto non guidato dopo, che di solito fanno portare a me l’auto. Grisù mi ha detto: “l’anno scorso, quando ero alla pensione mi sono sentito solo come un cane e quest’anno è stato il mio primo ultimo dell’anno bello … anche per te?” Sì, Anche per me.



* ndr: Vit sta per Very Important Topaissima!

gennaio 2014

Carissime famiglie, oggi è il 13 febbraio e sono in tremendo ritardo con la pubblicazione del giornalino, come purtroppo succede sempre più spesso! Per farmi perdonare vi “regalo” una foto montanara così vi faccio anche vedere quanta neve (ma anche pioggia) nabbiamo trovato quest’anno. Aspettavo a chiudere il giornalino anche perché Maria mi aveva promesso un suo articolo sulla Befana ma siccome la questione sta andando un po’ troppo alle lunghe, vorrà dire che casomai ve lo faremo leggere nel prossimo numero. In questi giorni stiamo preparando la festa di carnevale, anzi per dire la verità praticamente siamo bell’e pronti. Intanto vi anticipo che sarà mercoledì 26, vi aspettiamo mascherati - possibilmente! Ovvia, allora a presto …
Barbara

  
ecco i compleanni del mese:

Un pensiero per la nostra STEFANELLA
perché il 3 gennaio
sarebbe stato il suo compleanno …

19 gennaio - DAVID - 22

20 gennaio - BARBARA - 39

venerdì 14 febbraio 2014

Un nuovo amico

tratto da Cose di Casa del Duca di luglio 2010

Rita, famosa per il suo gioco dei personaggi, direbbe di lui: capelli neri, occhi scuri, media statura, sensibile, pantaloni corti, viene con un pulmino blu. Così è Enea. Ci faceva un po’ paura all’inizio, è la verità, forse non eravamo pronti a lui, nonostante i tanti anni all’interno del Centro. E’ arrivato con mamma Cristina che ce lo ha presentato, poi è venuto l’infermiere addetto che ci ha spiegato che cosa fare, ed altre figure professionali che hanno collaborato al suo inserimento, visto che Enea ha bisogno di cure speciali. Ma al di là di tutto questo apparato burocratico è importante sapere che i nostri ragazzi hanno accolto serenamente Enea, alcuni (come Martina e Lisanna) se lo coccolano come brave mammine, altri (come Massimo) gli fanno una visitina e parlano con lui del più e del meno, altri ancora (Tamara per esempio) sono un bel po’ curiosi; Mauro invece sta in ... portineria! Quando vedono arrivare il pulmino nasce un vero e proprio comitato d’accoglienza. Così la cosa ha contagiato anche noi, la conoscenza si è trasformata in esperienza ed anche se non saranno certo tutte rose e fiori, siamo molto più tranquilli. Benvenuto Enea!



mercoledì 12 febbraio 2014

dal taccuino di Martina

tratto da Cose di Casa del Duca di luglio 2010

Il 5 luglio è il giorno del compleanno di mia sorella Matilde che, quest’anno, ha deciso di farsi un regalo che ricorderà a vita! Ebbene sì, è nata anche mia nipote! Era un lunedì, e come ogni lunedì al Centro abbiamo la riunione di programmazione. Nel corso delle decisioni da prendere, è arrivata la telefonata di nonno Ivo e di nonna Vanna, i miei genitori, che davano la lieta notizia della nascita della bimba! A fine riunione Matilde è riuscita a contattarmi telefonicamente e quindi non ho fatto altro che mettere il vivavoce al cellulare e con tutte le mie colleghe, incuriosite come me, siamo state ad ascoltare quello che aveva da dirci la neo-mamma. La bimba era piena di capelli, era piccina, ma non sapeva nient’altro! Né il peso, né la lunghezza, ma la cosa più “drammaticamente comica” era che mia sorella e mio cognato non avevano ancora scelto il nome! E nel corso della telefonata, Matilde diceva le varie alternative dei nomi: Carlotta, Bianca, Annamaria … sempre meglio di Jolinar (si scrive così?!? Boh!!!) nome fino all’ultimo bocciato da tutto il parentado. Il nome del primo nipote, Rafael, è stato poi accettato, e attualmente gli si addice: scuro di carnagione, occhi allungati e ricciolo … ma Jolinar no! La sera a casa, dopo il lavoro, ho sentito di nuovo mia sorella che è riuscita a darmi tutte le informazioni che sono solite alla nascita: 48 cm di lunghezza, 3 chili e 3 di peso, segni particolari: bellissima ... come la zia! Ah! Dimenticavo! Il nome è Annamaria, se attaccato o staccato non si sa ancora, ma il pericolo ormai è scampato … almeno questo nome lo sappiamo scrivere! 

Signori e signore … finalmente … 
ecco a voi: RAFAEL


 e ANNAMARIA 
(in braccio a nonno Ivo)
Bellissimi!


martedì 11 febbraio 2014

amore senza confini

tratto dal giornalino di luglio 2011

Oggi, vi voglio parlare d’amore. Di un amore puro, che fa venire i brividi solo a pensarci. Probabilmente ogni tipo d’amore ha attraversato momenti di gioia e momenti di difficoltà, ma cercherò di trasmettervi ciò che ho visto, vi presto i miei occhi, cerco anche di farvi provare ciò che ho provato. Il 15 luglio, venerdì, abbiamo fatto la gita a giornata piena con tutto il centro e siamo andati a Lacona. Chi era andato a farsi un bagno, chi era rimasto come me e altri ragazzi in pineta. Dopo all’una ci siamo riuniti tutti in pineta a pranzare la bella insalata di riso fatta da Nicoletta e da altri ragazzi e i panini fatti da Annalisa con il salame e maionese. Dopo aver mangiato, come nostro solito, abbiamo cantato con l’aiuto di Vincenzo, che aveva portato la chitarra con lo scopo di divertirci tutti insieme. Nel momento della cantata collettiva, altre persone a noi sconosciute e anche loro con l’intento di passare una giornata diversa, ci guardavano, perchè non solo non passiamo inosservati dallo spazio che occupiamo, ma siamo anche coinvolgenti