mercoledì 15 gennaio 2014

L’arancino di riso e un po’ di storia

Vi voglio svelare un segreto … il nome arancino non è il suo giusto nome; quello esatto è “arancina”, proprio per la sua forma sferica e per la sua dimensione simile all’arancia. La sua origine è araba ed era preparato con riso allo zafferano arricchito di verdure, odori e pezzetti di carne. Inizialmente veniva presentato come piatto e non a forma di arancia. Normalmente veniva servito al centro della tavola in un unico piatto e come era di consuetudine, anche dei nostri contadini, ognuno per mangiarne doveva allungare le mani. Sì, avete letto giusto: le mani! Una volta non esistevano le posate come oggi per cui mangiavano con le mani. Ma andiamo avanti … Un giorno, per renderlo da asporto, gli arabi ne fecero una palla simile ad un’arancia (dal quale poi prese il nome), che impanata e poi fritta acquistò consistenza tanto da resistere al trasporto. L’aggiunta del pomodoro avvenne dopo il 1852, quando arrivarono i primi pomodori in Italia. A questo punto è meglio che vi dia la ricetta sennò la Pina mi brontola sul fatto che mi sono dilungata troppo e che nella pagina del giornalino non ci sta! Per 80 arancine (che sono quelle che abbiamo preparato per il pranzo di primavera) ci vogliono:

¨ 2 kg di riso tipo originario
¨ 2 bustine di zafferano
¨ 1 kg di salsa di pomodoro
¨ Mezzo kg di macinato
¨ Mezzo kg di mozzarella a dadini
¨ Mezzo kg di prosciutto cotto a dadini
¨ 1 kg di piselli
¨ Cipolla, sedano e carota (per il soffritto)
¨ sale q.b.
¨ Uovo e pangrattato per l’impanatura
¨ 1 bicchiere di vino (rosso o bianco a piacere)
¨ olio per friggere


Cuocete il riso in acqua salata. Una volta cotto, scolatelo e passatelo sotto l’acqua fredda. In una pentola, preparate il soffritto e aggiunte il macinato. Versatevi un bicchiere di vino  e fate sfumare. Sfumato il vino, versate la salsa, il sale ed anche i piselli. Fate cuocere fino a che il liquido della salsa si sia ritirato del tutto. Fate un po’ raffreddare ed aggiungete il  prosciutto cotto e la mozzarella. Mescolate bene il tutto. Con il riso formate delle palle come un’arancia. Fate un buco al centro e mettete 1 o 2 cucchiaini di ripieno e richiudete. Ogni tanto umidificate le mani in modo che la palla vi scivoli fra le dita. Passatele in una pastella fatta di acqua e farina (non deve essere ne’ troppo molle ne’ troppo dura), poi nell’uovo e nel pangrattato. In una pentola con bordi alti riscaldate dell’olio per frittura e friggete le arancine. Attenti: devono essere coperte per colorarsi bene. Una volta cotte, adagiatele su carta assorbente. Mi raccomando … fatele raffreddare prima di mangiarle, sennò saluterete le vostre lingue! Buona mangiata a tutti!




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