mercoledì 30 ottobre 2013

chi è la Manu?

Vi ho già spiegato, in uno degli scorsi post chi è Lucia,  oggi vi parlo di Manuela. L’ufficio di cui è responsabile Lucia si chiama Zona e in cooperativa ce ne sono due: uno per la zona interna Firenze e Siena, l’altro per la costa Massa Carrara, Livorno e Lucca. Gli ambiti di competenze di questi uffici sono molto vasti e riguardano praticamente tutti gli aspetti degli affidamenti, perciò è chiaro che una persona sola non può svolgere tutto il lavoro. Così Lucia è affiancata da Stefania, da Jenni (di cui vi parlerò in un’altra occasione) e dalla Manu. Io di solito sottopongo tutti i problemi (di competenza dell’ufficio di zona) a Manuela Maffei e lei fa da filtro, valuta se può darmi risposte immediate, se deve consultare Lucia o se devo rivolgermi personalmente a lei. Ovviamente avendo Lucia sotto gli occhi vede quando è libera, mi consiglia e mi aiuta. Tutta questa descrizione dà però un’idea un po’ burocratica della situazione e dei rapporti, ma non è così: niente di più sbagliato. Prima di tutto la Manu è proprio felice quando può venire nelle strutture, per lei è quasi vacanza e conosce di persona tutti i vostri figli. Non diciamo mai: “ho un problema con un utente”, ma “Mario ha bisogno di questo”, non è solo il punto di vista ad essere diverso è proprio il cuore, l’attenzione, la motivazione. La Manu è poi famosa per la sua lacrima facile che fuoriesce ad ogni occasione: un articolo del giornalino un po’ commovente, un filmato con i nostri ragazzi, ma anche una foto particolare o un manufatto significativo. Sì perché la zona sa proprio tutto di noi, Lucia e Manuela vedono tutte le programmazioni e realizzazioni, seguono l’ingresso di persone nuove, le nostre difficoltà, i successi e i fallimenti, i rapporti nel gruppo di lavoro. Teniamo loro nascosti solo gli addobbi per le feste perché ci piace tanto vederle a bocca aperta quando arrivano e sentire i loro complimenti! Non so se sono riuscita a rendere l’idea di chi sia e come lavori Manuela certo è che il suo affetto arriva diretto ai ragazzi che, senza tante spiegazioni le vogliono proprio bene!




martedì 29 ottobre 2013

visita di dovere o di piacere?

Un venerdì mattina abbiamo avuto una bella sorpresa: Lucia il nostro CT e Manuela, la sua collaboratrice, sono venute a trovarci. Appena apparse sulla porta, tutti i ragazzi sono andati loro incontro, sprizzando felicità da tutti i pori! Chi le abbracciava, chi le baciava e quelli più timidi abbracciavano … la nostra Capitana perché non avevano il coraggio di abbracciare loro direttamente! Lucia e Manuela erano piacevolmente frastornate, anche se per loro non è certo una novità questo benvenuto, ma sicuramente ogni volta è una grande emozione; quelle emozioni che ti ripagano e ti gratificano di tanto lavoro, professionalità, umanità, delle quali Lucia e Manuela sono ricche! Naturalmente la loro visita, oltre ad essere di piacere è stata anche di “dovere” e dopo alcune ore, fra incontri e riunioni, si sono concesse un piccolo break per il pranzo. Nonostante i ragazzi avessero già finito di mangiare, si sono di nuovo seduti a tavola insieme a loro, come in una grande famiglia, condividendo momenti di piacevole convivialità, dove ognuno voleva raccontare e raccontarsi. Così, senza nemmeno accorgersene si sono ritrovate nel nostro laboratorio di bricolage a giocare, ridere e scherzare insieme ai nostri ragazzi! Per Lucia e Manuela è stato veramente difficile interrompere questa bella visita, ma il traghetto non poteva aspettare!






lunedì 28 ottobre 2013

il dolore delle donne

Il 23 settembre, come già succede da qualche anno, siamo stati ospiti del Penitenziario di Portoazzurro, invitati alla rappresentazione di un libero adattamento della tragedia greca le Troiane di Euripide recitata in gran parte dai detenuti, realizzata in collaborazione con i volontari dell’associazione teatrale della signora Licia Baldi del Teatro Goldoni di Livorno con l’aiuto della Signora Manola Scali, l’animatrice instancabile da oltre vent’anni del laboratorio teatrale del carcere. A queste due donne va il merito di una delle rare occasioni culturali e rieducative presenti nel penitenziario. Alla rappresentazione sono intervenute le massime autorità elbane, che non hanno fatto mancare i loro applausi e il loro sostegno. Lo spettacolo è iniziato con un canto straziante che ha coinvolto tutti. Incuriosita, ho fatto una ricerca su internet per capire meglio e potervi raccontare la storia: Troia, dopo un assedio durato dieci anni da parte degli Achei, è infine caduta. La tragedia è proseguita con il pianto delle donne che, spogliate di ogni bene ed ogni affetto e perduti in battaglia mariti, figli e padri, vengono sorteggiate per essere assegnate ai vincitori come schiave. Tutto questo mentre la città crolla tra le fiamme.

il carro di tespi

Il Carro di Tespi è un’iniziativa che rientra nella Progettazione Regionale “Teatro e Carcere” con l’intesa del Provveditorato regionale delle carceri. I due insegnanti Bruno Pistocchi e Manola Scali svolgono da anni un immenso lavoro che riguarda la scelta delle parti, la scaletta degli interventi e il montaggio registico, il tutto in collaborazione con l’associazione di volontariato Dialogo. Incuriosita dal nome della compagnia sono andata a scuriosare su internet e questo è ciò che ho trovato: i Carri di Tespi erano dei teatri mobili realizzati attraverso strutture di legno coperte di cui si servivano i comici del teatro nomade popolare italiano per il loro teatro di strada, a partire dal tardo Ottocento. Venivano montati “su piazza” e restavano allestiti per 40/50 giorni durante i quali le compagnie di attori girovaghi recitavano sera dopo sera un copione diverso. Devono il proprio nome alla figura mitica del teatrante Tespi d’Icaria, descritta da Orazio nell’Ars Poetica ed erano ancorati all’idea di un teatro di massa di forte impatto emotivo che fosse capace di portare la cultura teatrale fino a fasce dimenticate di popolazione. Nella foto sopra potete vedere l’immagine di un esempio di carro di Tespi tratta da internet, così come lo sono quelle nel post precedente e successivo. 

Barbara



giovedì 24 ottobre 2013

le donne dei vinti

Anche quest’anno abbiamo potuto assistere allo spettacolo in carcere in compagnia di altri ragazzi che per forza maggiore sono reclusi a Portoazzurro; anche loro come noi hanno tanta voglia di stare in compagnia con quello che alcuni definiscono il “normale”, cioè quello che la mattina si alza, fa colazione, si lava e va a lavorare. Ebbene, anche se la normalità è questa, non tutti possono fare queste cose. Il pezzo scelto quest’anno era un passo del libro di Euripide sulla leggenda di Troia dal titolo le donne dei vinti. Già questo titolo lascia immaginare di cosa volessero parlare o denunciare, cioè la violenza a cui assistiamo tutti i giorni in ogni parte del mondo; sia contro le donne, sia contro i bambini che poi diverranno uomini e che a loro volta saranno portati ad uccidere il “diverso” non solo per il colore della pelle, ma per la religione, per i confini di quel determinato stato o addirittura per la loro condizione sociale. Ma ritorniamo alla recita. I ragazzi che impersonavano i vittoriosi non avevano l’ardire della vittoria ma rappresentavano loro stessi, con la loro sorte: gente che era venuta in Italia per avere una vita migliore, aveva speso tutto per un viaggio verso la libertà, aveva solcato il mare per arrivare sulle sponde della ricchezza e della felicità e che invece aveva trovato la stessa condizione del proprio paese trovandosi a dover scontare 10 anni lontano dalla propria famiglia. I “diversi” erano ben 50 accompagnati come sempre da insegnanti che ogni settimana solcano il mare per portare in queste grandi mura uno spiraglio di vita quotidiana. Ebbene, ognuno di questi 50 aveva scritto dei versi che celavano i loro delitti senza però nascondere i loro pensieri, le loro paure, il loro dolore. Io personalmente mi sono più volte calata nei loro pensieri e non nascondo che li avrei voluti liberare tutti. C’erano anche alcune famiglie e chi non aveva la propria è stato sicuramente accolto da quella degli altri. La cosa bella è che quest’anno tutti i partecipanti avrebbero avuto una videocassetta da inviare alla famiglia lontana e infatti gli “attori” erano tutti vestiti in modo da far vedere alle loro madri, alle loro mogli ed ai loro figli, che dove sono reclusi non hanno perso del tutto la dignità di uomini. Nonostante questo i loro volti e le loro parole erano piene di dolore, proprio come il dolore espresso dalle donne dei vinti, ormai prese e rese schiave dai vincitori che non esitarono a buttare giù dalle mura i figli di quelle donne perdute.






lunedì 21 ottobre 2013

un pic-nic speciale

Un detto napoletano dice: i bagni settembrini fanno bene alle signorine. Noi-altri non abbiamo fatto il bagno ma siamo andati a fare un picnic a due passi dal mare. Con la gita del 18 settembre, di cui vi ha già raccontato anche Maria, abbiamo concluso le uscite estive di tutto il giorno. Come ogni volta all’Acquario i ragazzi si sono entusiasmati a vedere sia i pesci che la fauna imbalsamata delle zone costiere italiane. Alcuni hanno anche comprato un pensierino per i familiari.

giovedì 17 ottobre 2013

l'acquario e ... una valanga di ricordi!


Quella all’Acquario di Marina di Campo è una delle gite ormai consolidate negli anni; è un po’ il capo spalla delle gite del Centro, vuoi perché i pesci piacciono a tutti (non solo da mangiare) vuoi perché è praticamente l’unico modo per poterli ammirare da vicino mentre sguazzano nell’acqua. Non da meno, l’Acquario è una delle poche strutture all’Elba dotate di un ampio ingresso per disabili, senza barriere architettoniche, che ci permette di farlo visitare a tutti i nostri ragazzi ed è, per noi, oltretutto gratis, dal momento che la “proprietà” non ci fa mai pagare. Stamattina - mercoledì 18 settembre - super organizzati con pulmino, auto e tutto il necessario, siamo arrivati all’Acquario a tempo di record. Una breve pausa nel piazzale per aspettare che tutti fossero arrivati e poi via, attraverso lo scivolo abbiamo raggiunto l’ingresso dell’Acquario. Appena entrati la penombra ci ha avvolto. 

mercoledì 16 ottobre 2013

per 2 fette di salame

Giornata di sole, mare e di una bella pizzata in un meraviglioso ed aspettato lunedì. Questo è proprio quello che speravo! Ora vi spiego. Dovete sapere che un giorno di luglio, non sto a dirvi quando, mio marito Felice mi dice: “dato che non so se per il tuo compleanno ci sarò, oggi ti voglio portare a mangiare quello che a te piace tanto” e cioè il calzone napoletano. Detto fatto. Mi porta in una pizzeria a Campo, precisamente “la Rustica” dove c’ero stata già con mia sorella qualche anno fa ma avevamo mangiato tutt’altro. Ebbene, qui dopo anni che lo faccio per me, mio marito e per alcuni ospiti a casa, rimangiato il vero calzone napoletano, cotto però nel forno a legna. Che dirvi … era divino! Subito mi sono sentita allegra e mi sono ritornati in mente i bei tempi spensierati dei miei 17-18 anni, quando io e Felice passavamo il sabato o la domenica in qualche casa a ballare, dove lui mi corteggiava, sempre in mezzo alle sue sorelle ma anche in compagnia di altri disgraziati,

martedì 15 ottobre 2013

arrivederci mare



Con il 2 di settembre si è conclusa la nostra attività balneare di quest’anno e abbiamo voluto festeggiarla al meglio: la mattina sulla spiaggia di Marina di Campo a fare il bagno e prendere il sole, a pranzo una pizzata tutti insieme! Ecco come si è svolta la giornata. Ci siamo ritrovati tutti vicino alla spiaggia, i ragazzi del posto sono venuti a piedi direttamente da casa, gli altri con il pulmino. Martina M, convinta di essere in ritardo e per paura di perdersi qualcosa, non ha aspettato il nostro pulmino ma ha preso l’autobus di linea e con mezz’ora di anticipo

lunedì 14 ottobre 2013

settembre 2013

Gentili lettori, scusate il ritardo ma il numero di settembre è più ricco del previsto, ciò vuol dire che è stato un mese denso di argomenti di cui parlare e questo ci piace parecchio. Se avete fatto caso sempre più spesso scelgo di far scrivere a più operatrici sullo stesso avvenimento; credo che sia interessante vedere la stessa “cosa” da punti di vista differenti perché è in questo modo che lavoriamo ogni giorno al Centro, dove ognuno è libero di dire la propria idea e confrontarsi con gli altri. Con questo numero concludiamo il 4° anno (ebbene sì) di pubblicazione del giornalino, vi ricordo che ci potete trovare anche on line all’indirizzo cosedicasadelduca.blogspot.it Siamo tutti superorgogliosi del lavoro del nostro laboratorio che, vi ricordo, è lo specchio di quello che succede in tutto il Centro. I frutti si cominciano a vedere e ve li racconto alla fine. Per il momento buona lettura! Barbara

ecco i compleanni del mese:

10 settembre - MICHELA - 41

18 settembre - ROSANNA - 37

12 settembre - ROSALBA  
sempre nel nostro cuore


mercoledì 2 ottobre 2013

pranzo di primavera 2010

tratto da cose di casa del duca di aprile 2010

Da qualche giorno fervono i preparativi per il pranzo di primavera. I ragazzi sono come stregati, vogliono andare a fare la spesa, vogliono cucinare, sono tutti attenti, si vestono con  camici, guanti e talvolta cuffiette come nella miglior tradizione culinaria delle grandi scuole alberghiere. Arriva il giorno fatidico: chi fa sfoggio di abiti nuovi, chi ha usato tutti i profumi di casa, altri hanno gioielli ed accessori. Insomma è un momento importante.