mercoledì 7 agosto 2013

trekking con Icaro

Anche quest’anno abbiamo ricevuto l’invito da parte del signor Davini di Marelba, per partecipare al progetto Icaro ed andare in gita nelle varie località elbane e non, con i nostri ragazzi. Il giorno 24 siamo partiti per una località a noi sconosciuta che si trova tra il comune di sant’Ilario e San Piero. Un percorso a piedi da fare con l’ausilio solo di scarpe comode. Eravamo con un gruppo di famiglie di Roma; ragazzi con la sindrome di down che ci ricordavano tanto Stefanella: hanno lo stesso spirito, parlano bene, sono divertenti ed anche molto sportivi infatti a Roma frequentano un centro dove giocano a tennis. Abbiamo legato molto con due di loro: Massimo e Romeo, due ragazzi molto spiritosi che ad ogni cosa trovavano una battuta. Non vi dico: alle 3 del pomeriggio erano già fidanzati con Martina e Lisanna e le loro famiglie si disperavano scherzosamente perché dicevano che loro (i ragazzi) erano il vero sostegno della famiglia! La giornata si è conclusa nel migliore dei modi, ma non era cominciata altrettanto bene, infatti la mattina alle 7 ha iniziato a piovere. Preoccupata, mi sono subito messa alla ricerca del capo servizio, Emanuela, o della collega Rosi, che doveva venire al Centro per le 8 e mezzo a ricevere Tamara, per poi partire alla volta di Campo. I telefoni squillavano, ma loro: niente! Ci credo, era appena sorto un nuovo giorno e io già rompevo! ma come succede per tutte le cose belle, dopo un po’ di timore, dopo un po’ di telefonate, è venuto fuori il sole e siamo partiti.
Arrivati a Marina di Campo abbiamo riconosciuto nel gruppo l’infermiere che veniva da Enea, il signor Paolini ed Umberto, che l’anno scorso ci ha accompagnato a Pianosa. Riunito il gruppo ci siamo avviati con le auto a San Piero, su per una salita che si doveva fare tutta in prima. Ad un certo punto la macchina di Rosi si è fermata ma fortunatamente eravamo arrivati a destinazione! Così ha parcheggiato e ci siamo riuniti sotto il grande cartello del Parco. Che bello, che meraviglia! Sotto di noi Marina di Campo, l’aeroporto e tante altre località. Io ero nel mio mondo: alberi, felci, massi che sorgevano un po’ dappertutto come se qualche gigante li avesse appoggiati lì per poi rimuoverli. Io che oramai sono diventata un po’ esperta ho subito riconosciuto l’odore acre che hanno gli alberi di castagno quando sono bagnati, non ci crederete, ma erano lontanissimi da noi. Il sentiero era lasciato al “naturale”, con rami rotti, pozze d’acqua, alberi bruciati negli incendi degli anni ’90. Ciò però non toglieva niente alla nostra vista e soprattutto al nostro olfatto. Dopo un po’ siamo arrivati a destinazione e precisamente in una radura dove i pastori mettevano i greggi di capre. I più spericolati sono saliti su dei massi ed hanno guardato all’ingiù, io mi sono limitata a scavalcare un pezzo di muretto per sedermi ed iniziare a far conoscenza. È lì infatti che i romani si sono rivelati in tutta la loro simpatia. Che vi devo dire, all’inizio avevo un po’ di diffidenza perché mi veniva su un po’ di campanilismo napoletano ma poi, conoscendo più a fondo le mamme di questi ragazzi, erano proprio come NoiAltri, quindi mi sono lasciata andare e mi sono divertita davvero tanto. Dopo, sempre con il gruppone, ci siamo diretti al Perone, Umberto, la nostra guida, ci ha portato in un altro luogo ancora più meraviglioso del primo. Ai nostri piedi si vedevano benissimo le spiagge di Procchio, la Biodola e tutta San Giovanni. Che dire, è stata proprio una giornata spettacolare!  





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