mercoledì 7 agosto 2013

razzismo all'incontrario!

È lunedì 10 giugno, io ed Emanuela dobbiamo recarci a lavoro a Firenze. Partenza ore 5. Ritorno a casa ore 20. All’andata siamo andate con una nostra collega, al ritorno prendiamo il treno da Firenze Rifredi. L’assemblea, interessante e costruttiva, è stata piacevolmente interrotta da un buffet. Continuiamo l’assemblea e alle 15 salutiamo tutti e a piedi ci incamminiamo alla stazione. 10 minuti con l’aiuto del signor gambini. Emanuela stranamente è più veloce di me. Ha le infradito, e le 10 dita che si bagnano la mattina con la pioggia, nel pomeriggio si asciugano al sole che intorno alle 13 è venuto fuori. Abbiamo fatto il biglietto per Piombino Marittima. Binario 9. Io mi sarei già persa, ma la sua sicurezza mi tranquillizza. Esauste dalla giornata, troviamo posto sul treno, già pieno, e ci sediamo alla fine del vagone. I posti sono occupati da volti multietnici. Lo spazio dei 4 posti a sedere è occupato da un ragazzo di colore. Io e Emi ci sediamo, una di fronte all’altra. Lei vicino allo sconosciuto e io permettendo allo sconosciuto di rispettarlo nel suo spazio sociale. Ad un tratto lo sconosciuto si alza di scatto, prende il suo bagaglio inserito nell’apposito posto e se ne va scocciato dalla nostra presenza. Non c’era una fermata imminente. Io e Emi ci siamo guardate allibite e abbiamo constatato che l’apartheid all’incontrario esiste, anche nel 2013. Caro ragazzo di colore, (che poi secondo me di colore siamo noi, che quando ci emozioniamo diventiamo rossi; gialli quando abbiamo l’ittero; bianchi cadaverici quando siamo morti e azzurri quando gioca l’Italia) con questo articolo, dove i numeri sono rilevati volutamente, volevamo farti sapere che io ed Emanuela siamo 2 persone che lavorano per il benessere del diverso. Mi dispiace che tu ci abbia vissuto come numero e non come persone che nonostante abbiano un altro colore della pelle credono che la diversità non sia qualcosa da combattere bensì un’opportunità da vivere.



P.S. Tra un po’ comincerò ad andare al mare, non hai idea di come sono topaissima quando divento bianca scura!

  



Post P.S. Volevo precisare che lunedì 10/6 faceva ancora freddo per cui sia io che Marti indossavamo comodi jeans con vita normale, magliette di cotone per niente scollate e golfino. Inoltre ci eravamo lavate con cura la mattina e, dato che non faceva caldo non abbiamo sudato per niente, per cui non emettevamo alcun cattivo odore!   
 

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