venerdì 21 giugno 2013

hummus di nila

 Ingredienti:
· mezzo chilo di ceci
· 2-3 cipolle rosse
· 1 cucchiaino di curry
· olio extravergine
· sale

Far ammollare i ceci il giorno prima in abbondante acqua. Togliere con un mestolo forato la schiuma appena cominciano a bollire e far cuocere il tempo necessario. Scolarli e lasciare un po' dell'acqua di cottura. Con un frullatore ad immersione fare un puré non troppo asciutto, aggiungendo se serve l'acqua di cottura. Affettare le cipolle e farle rosolare in olio extravergine aggiungendo il curry (la quantità di cipolle e curry è facoltativa, dipende dai gusti personali quindi assaggiare sempre!). Quando le cipolle sono cotte, alzare la fiamma ed aggiungere il puré di ceci, facendolo ben amalgamare. Si può accompagnare con fette di pane tostato.



brevi di cronaca di maggio

ANTO
La nostra Antonietta ha ricevuto una graditissima visita. Infatti, quando era arrivato il suo amico Andrea di Lucca con la nuova carrozzina, Luigina non era potuta venire anzi, sapeva dell’arrivo di Andrea, ma ha voluto farle una sorpresa. Così il 15 maggio le ha fatto visita insieme ad Alice, migliorato il posizionamento del poggiatesta, invitata a ricambiare la visita nella vicina “riabilitazione” e l’ha fatta davvero felice! 



CERTIFICAZIONI DI QUALITA'
Molti dei nostri affezionati lettori ricorderanno che la “Di Vittorio” è certificata in base alla norma ISO 9001 dal Bureau Veritas e che le ispezioni interne sono condotte dall’ing. Eleonora Russelli. Eccola qui, venerdì 24 maggio, per controllare il nostro lavoro sia al centro che nei servizi domiciliari. Il risultato? Bèh certo, nessuno è perfetto, ma Eleonora è soddisfatta del nostro modo di intendere la documentazione della qualità, dello spirito con il quali affrontiamo le difficoltà e ci ha lasciato alcune osservazioni che ci saranno preziose nel tentativo di migliorarci.



C.I.S.S.E.
Infine, vogliamo esprimere la nostra solidarietà agli operatori della cooperativa CISSE per le recenti, difficili vicende che li hanno interessati. Anche la nostra cooperativa ha fra i propri valori fondamentali la valorizzazione delle differenze e specificità dei singoli soci come ricchezza da implementare, ciò vale a maggior ragione per le “cooperative sociali di inserimento lavorativo” che sono imprese che scelgono di svolgere i propri servizi offrendo lavoro anche a persone in gravi situazioni di disagio. La Cooperativa sociale Cisse è una di queste, quindi è una ricchezza fondamentale del territorio elbano, con la quale collaboriamo dal nostro arrivo in questo Centro. Confidiamo che la vicenda giudiziaria chiarirà ogni dubbio, ci auguriamo nel miglior modo possibile, ma soprattutto speriamo di contare per altri 15 anni su una reciproca e stretta collaborazione






lunedì 17 giugno 2013

una notte fantastica

Qualche giorno fa mentre ero in macchina per venire al Centro, alla radio suonava una canzone, che sentivo per la prima volta, diceva: “ti porto via con me, in questa notte fantastica …” Mi ha subito catapultato con l’immaginazione su un palcoscenico, anzi, su due. Mi riferisco alle due serate degli spettacoli di fine anno di Jazzercise, dove anche quest’anno salirò sul palco in compagnia di qualcuno dei miei ragazzi, per parlare del nostro Centro. Questa canzone mi ha dato l’ispirazione per una semplice riflessione: la nostra vita al Centro è come un viaggio,

al 2001

Quest’anno il caldo non vuole proprio arrivare, ma per noi-altri ogni occasione è buona per fare festa, così se non si può dare il benvenuto all’estate vuol dire che festeggeremo il prolungarsi della primavera! Detto fatto abbiamo organizzato la “pizzata di inizio bella stagione” per il 21 di maggio, data che, secondo noi, doveva essere di tempo buono, magari non ancora troppo caldo ma abbastanza soleggiato da favorire una bella passeggiata vicino al mare. Così non abbiamo prenotato il pulmino, dato che la pizzeria 2001 è qui vicina e si raggiunge anche a piedi, ma abbiamo solo detto ai trasporti di venire a riprendere i ragazzi nella piazzetta di S. Giovanni. In realtà la mattinata si è pre

un bacione a tutti i miei bimbi

Questa è la storia di una ... culla. Un nonno amorevole l'ha costruita per le sue nipotine e, credete, penso proprio ci abbia messo tutta la sua sapienza ma, soprattutto, il suo cuore; anzi due, visto che sono intagliati ai lati. Un perno, sotto, consente di basculare il tutto, in modo da cullare e ninnare i bambini stando loro vicino. Le nonne, bravissime, hanno cucito il paracolpi e sulla "pediera" hanno ricamato i nomi e le date di nascita dei piccoli che lì dentro hanno dormito nei primi mesi: Caterina, Melissa, Marta, Emma e Mattia. Ora Mattia è cresciuto ed, a casa sua, sta già nel lettino, perché è un terremoto e non sta fermo neanche nel sonno, quindi la culla sarà restituita presto. Mi sembra però giusto raccontare quello che ha significato per noi: sappiamo che un oggetto così fa parte della storia di una famiglia, è un qualcosa di tanto personale a cui si legano ricordi, esperienze ed affetti. Il fatto che per un certo periodo l'abbiamo avuta noi, ci dà come la sensazione di essere stati parte di questa famiglia, condividendo tutti gli avvenimenti succeduti nel tempo e che Mattia, lì dentro, non sia mai stato solo. Grazie allora per la generosità e l'amicizia che ci avete dimostrato. Grazie di cuore da Mattia, i suoi genitori e i suoi nonni.

P.S. non so se si è capito, ma parlavo di Barbara e della sua bella famiglia.



un cuore di pietra

Stamattina io e Rita siamo andate a Lacona, precisamente sulla nostra amata spiaggia estiva di Margidore. Abbiamo preso il giornalino di Rita, una guida tv dove ci sono anche tante ricette, ed abbiamo iniziato a sfogliarlo. Ho visto alcune ricette interessanti ed ho iniziato a leggerle ad alta voce. Mi sono accorta solo dopo un po’ che avevamo una persona che ci stava osservando: una ragazza tedesca. Ad un certo punto la ragazza ci è venuta incontro e si è avvicinata a Rita donandole un cuore di pietra. Lei l’ha guardata e dopo un po’ che la fissava ha detto: “ma questa che vuole?” Io allora ho ringraziato la ragazza anche se non diceva una parola d’italiano e lei, gratificata da suo stesso gesto, è andata via. 







venerdì 14 giugno 2013

cronaca di una mattinata ...

... passata tra la fermata dell’autobus ed i vivai. Oggi, 20 maggio eravamo alla fermata dell’autobus di fronte a Casa del Duca per andare ai Vivai. Oltre a noi c’erano altre due persone che parlavano fra di loro e se n’è aggiunta poi una terza. Con me c’era Massimo, Alberto e Barbara la quale ad ogni cosa rispondeva annuendo. Le signore con l’uomo si sono girate e vedendo poi Alberto lo hanno salutato calorosamente; una di loro si chiamava Teresa. Tutti abitanti di Portoferraio. Alberto ha risposto a tutte le loro domande educatamente. Nessuno di loro aveva notato la mia presenza e nessuno si era chiesto perché Alberto fosse a quella fermata. Lui era proprio contento, e anch’io, mi faceva piacere assistere alla loro conversazione e avevo preferito non rivelarmi. Ad un certo punto una delle due gli ha chiesto: “scusa Alberto, io ti conosco da una vita, ma quanti anni hai?” e lui, con la sua dolcezza le ha risposto per ben due volte: “5!” … ed io ho pensato: “beato te che ti senti ancora così giovane!”



Nella foto qui sopra Alberto in compagnia della sua mamma e 
di suo zio Mario, che è venuto a farci visita portando 
un vassoio di ottimi pasticcini e con cui abbiamo visto 
un filmato di Alberto quando era piccolo … davvero!


dal taccuino di Martina (di maggio)

Si sa che la bella stagione fa uscire tutti dalle proprie case, come le chiocciole dai propri gusci e così ho preso il via e il fine settimana io e le mie amiche ce ne andiamo a quel matrimonio o a quell’inaugurazione, con la benedizione della Veludo, che da buona veneta mi consiglia di bere un gocciolino, dal momento che sono pressoché astemia e di tanto in tanto bere un gocciolino di prosecco: “non fa poi tanto male e disinibisce” … fatto sta che questi due fine settimana, nonostante che il prosecchino diventi con il finale al plurale, io non sono mai disinibita e incosciente. Insomma, sabato, inaugurazione di un locale, una pizza e poi a ballare e soprattutto ascoltare musica dal vivo. Poi, la notte alle 4, io e la mia amica Laura a ballare alla spiaggia di Reale, sotto la pioggia con la musica a tutto volume che usciva da Blanca, la sua macchina. È stata una serata bellissima perché è nata così per caso, senza aspettative e pretese. Cari genitori, la colpa è della Veludo! 




pollici verdi

Come sempre tocca a me scrivere qualcosa sul giardinaggio o meglio sulla sopravvivenza delle piante che ci regalano per le nostre fioriere. Al pranzo di primavera ci sono state regalate varie piante sia dalle sorelle di Siria che dalla mamma di Lisanna. Le prime si sono rivolte ad Andrea dei Vivai dell’Elba, il nostro “ospite” di fiducia, che ci ha mandato varie piantine che poi abbiamo provveduto a mettere nelle fioriere. La mamma di Lisanna invece ci ha regalato delle piante grasse. Queste sono state messe in terra, Maria con i nostri ragazzi ha provveduto a formare una vera aiuola con tanti sassi trovati fuori dal Centro e poi ricoperta con l’argilla espansa. Le fioriere, regalateci a suo tempo dall’Enel, sono in continuo cambiamento.

mercoledì 12 giugno 2013

una giornata con Rita

Premessa: tutti voi sapete che per ogni ragazzo al Centro viene preparato un piano educativo individualizzato basato sulle caratteristiche e sui bisogni di ognuno. Quello di Rita prevede la presenza di un’operatrice che si occupi esclusivamente di lei un paio d’ore al giorno allontanandola, preferibilmente, dalla struttura. Lascio dunque la parola a Maria.

Rita, come tutti gli altri ragazzi, fa parte della nostra “famiglia allargata”. Rita al Centro, per i motivi che vi ha spiegato sopra Barbara, ogni mattina ha una sua accompagnatrice personale; io sono l’accompagnatrice del lunedì: Rita ed io iniziamo la settimana insieme. La prima cosa da fare è organizzare un piccolo programma per trascorrere il tempo. Credetemi non è facile, quando il tempo è bello le possibilità sono molteplici ed è più facile accontentarla, ma quando il tempo è incerto, come oggi che è incline  alla pioggia, diventa difficile. Ma sole o pioggia o vento, è meglio non rimanere al Centro! E così, questa mattina, incerte sul da farsi, siamo salite in macchina alla volta del panificio come da rituale, a comprare la colazione dalla sua amica Concetta, per la quale Rita ha una grande simpatia. Concetta, titolare del panificio, ricambia la simpatia e come vede entrare Rita l’accoglie con un grandissimo sorriso, esaudisce tutte le sue richieste … viziandola un po’, fra battute e risate, dove Rita ha sempre la meglio! Uscite dal panificio pioveva, ed alla mia proposta di andare al bar oppure al supermercato o tornare al Centro, è stato un no categorico! E adesso cosa facciamo? Non mi rimanevano molte possibilità e dato che la mia abitazione non era molto distante, ho “eccezionalmente” invitato Rita a fare colazione a casa mia! Rita, felicissima, ha chiaramente accettato la mia proposta. Abbiamo apparecchiato la tavola con tovagliette colorate, piatti, posate, bicchieri e tovaglioli; a Rita fa piacere avere una tavola curata, anche solo per un pezzetto di pizza. Ecco che così ci siamo concesse la nostra colazione. Rimaneva ancora un po’ di tempo da trascorrere insieme ed ho pensato di divertirci a preparare la pasta con le verdure. Rita è stata subito entusiasta e, messo il grembiule con un atteggiamento da casalinga “consumata”, ha iniziato a spezzettare le verdure, rosolarle in padella e alla fine ha preparato un’ottima e profumatissima pasta con le verdure. Soddisfatte di quest’occasione eccezionale, abbiamo messo la pasta in un contenitore e portata al Centro … ancora fumante!






tutte scuse!




Qualche domenica fa volevo organizzare il primo pranzo in giardino della stagione. Guardavo in alto per vedere come poter mettere il telo per ombreggiare e così non ho visto il gradino e sono scivolata (con tanto di telo in mano) e ho preso una storta alla caviglia. Sì mi faceva male, ma ormai era l’ora di pranzo e mio figlio Giovanni mi ha detto: “se vai al pronto soccorso ora, ti va bene se riesci a cenare!” Che volete che vi dica: c’era tutta la famiglia, avevo preparato un pranzetto con i fiocchi, Francesca aveva anche portato il dolce … non me la sono proprio sentita di rinunciare! Così ho messo il piedone su una sedia e l’ho letteralmente ricoperto di piselli e spinaci surgelati e spalmato con il Voltaren gel. Quando il lunedì sono arrivata al lavoro zoppicando mi hanno chiesto: “quanti giorni ti hanno dato?” Ho dovuto confessare di non essermi fatta vedere e le colleghe allarmate ad insistere: “vacci ora, ti accompagno!” ed io “ma no ho daffare, e poi prometto che non lo sforzo, tengo la gamba in alto con il ghiaccio”. Vi dirò, come potevo perdermi la soddisfazione impagabile di avere tutti ai miei piedi? Subito Maria e Martina mi hanno spalmato e fasciato la caviglia, mi hanno fatto sedere su una sedia a rotelle e portato le stampelle per gli spostamenti più brevi, hanno anche decretato che non dovevo assolutamente guidare per tutta la settimana e, così su due piedi, hanno organizzato dei turni per provvedere al mio trasporto, che fra l’altro ha causato qualche disperso per le viuzze portoferraiesi. Naturalmente tutti i ragazzi facevano a gara per aiutarmi e spingere la carrozza e Anna ha rispolverato per me un apposito tutore che aveva lei stessa acquistato per un incidente simile. Con tante amorevoli cure la mia caviglia è guarita rapidamente senza le lunghe file del pronto soccorso, offrendomi anche l’occasione per mettere via le scarpe chiuse e poter indossare i miei adorati infradito!




martedì 11 giugno 2013

all'Upim con furore

Come anticipato nel giornalino del mese di aprile, il negozio di abbigliamento “Bernardi” è stato sostituito dall’Upim, sempre della famiglia Nocentini, alla quale rinnoviamo il nostro in bocca al lupo! A maggio, abbiamo così iniziato la nostra attività che consiste nel ripiegare e sistemare alcuni capi di abbigliamento, nel rinnovato e accogliente negozio Upim. Lisanna e Martina il primo giorno di attività speravano, come promesso dalla signora Carla Nocentini, di ricevere le magliette con il logo del negozio. Appena arrivate, Lisanna e Martina hanno chiesto subito delle magliette, ma disponibili ce n’erano di taglia troppo piccola e quindi quella mattina non hanno potuto indossarle! La signora Carla, dotata di un’ottima sensibilità, vedendo la delusione delle ragazze, è corsa in magazzino, ha tirato fuori due magliette XL nere (naturalmente senza il logo) come quelle in dotazione al personale,  promettendo che  avrebbe fatto  stampare il logo appena possibile. Lisanna e Martina gratificate dall’attenzione ricevuta hanno svolto con molta cura e attenzione la loro mansione. Una settimana dopo siamo tornate all’Upim e Martina e Lisanna come promesso, hanno ricevuto le magliette con stampato il logo. Tanta era la felicità che si sono cambiate in tempo record e sfoggiando la loro nuova divisa - che le ha fatte sentire da subito parte integrante del negozio - si sono messe di buona lena a piegare e sistemare magliette, pigiami e quant’altro scherzando e ridendo con le commesse. Da allora sono passate alcune settimane e la nostra attività procede regolarmente. Martina e Lisanna non vedono l’ora di andare all’Upim e alla fine dell’attività è difficile farle smettere subito: più volte le devo richiamare per arrivare in tempo utile al Centro per pranzo! Nel frattempo hanno avuto la possibilità di conoscersi al meglio con il personale e la famiglia Nocentini; quando arriviamo la mattina ci accolgono dei bellissimi sorrisi e poi ormai Martina e Lisanna sono diventate esperte e veloci nelle loro mansioni e quando rientrano al Centro sono felici e gratificate della bella esperienza vissuta!




maggio 2013

Cari lettori, in questo numero non c’è nemmeno spazio per scrivere un editoriale “decente” tanti sono gli articoli che le mie efficientissime colleghe hanno scritto per voi, ne ho dovuto perfino scartare uno che leggerete però sul prossimo numero. Per cui, bando alle ciance … e buona lettura!



Barbara 








ecco i compleanni del mese:

12 maggio
RITA
37

14 maggio
CHECCO
37

19 maggio
GIADA
32

22 maggio
MASSIMO
46

contrasto di sapori

Prugne e bacon, ananas e formaggio, gorgonzola e noci

Quest’anno tocca a me aprire la lunga sfilata di ricette del nostro Pranzo di Primavera. Il mio è un pre-antipasto, un accompagnamento per l’aperitivo ma noi presentiamo tutto assieme. Cercavamo cose un po’ nuove, sapori del mediterraneo ma anche delle sponde di altri paesi. Perciò ho pensato di accostare dolce e salato. Mi hanno aiutato Giada, Fabio e Massimo. Abbiamo arrotolato il bacon attorno alle prugne denocciolate, fermato con uno stuzzicadenti e grigliato in forno caldo. Poi abbiamo tagliato la scamorza, affumicata e non, a cubetti, tagliato in 4 le fette di ananas sciroppato, sgocciolate ma non  asciugate completamente. Le abbiamo coperte di sesamo e con uno stuzzicadenti abbiamo fissato un pezzetto di formaggio ciascuno. Per la terza ricetta abbiamo lavorato il gorgonzola con il mascarpone e un pochino di latte, spalmato su crostini molto sottili e  decorato con gherigli di noce. Ricapitolando:   





Ingredienti:
¨ Bacon a fettine 
¨ Prugne denocciolate
¨ Scamorza affumicata e non
¨ Ananas sciroppato
¨ Semi di sesamo
¨ Gorgonzola
¨ Mascarpone
¨ Crostini sottili
¨ Gherigli di noci


l'Upim all'Elba

Questa mattina, 24 aprile 2013, è stato inaugurato a Carpani il nuovo negozio Upim e noi-altri siamo andati a visitarlo. Il grande magazzino ha sostituito Bernardi, da noi ben conosciuto e apprezzato, perché ci andiamo a svolgere l’attività occupazionale il venerdì mattina. Eravamo in pochi, giusto una rappresentanza del Centro; qualcuno è rimasto a fare onore al buffet, mentre io e Lisanna ci siamo avventurate alla ricerca di qualche cosa bella ma a buon prezzo. La signora Nocentini e la figliola, che ormai ci conoscono bene, ci sono venute incontro e ci hanno raccomandato di ritornare il venerdì da loro; addirittura quando sono arrivata alla cassa ci hanno presentato ai responsabili dell’Upim, che oggi erano presenti per l’inaugurazione. Non vi dico: il negozio era strapieno di gente, portoferraiesi e non. I prezzi sono molto abbordabili e la scelta delle merci è molto vasta: ci sono borse, costumi, vestiti da cerimonia, tessuti per la casa, e tutte le cose che si vedono all’Upim. Lo spazio è stato sfruttato al massimo e l’angolo più attrezzato è quello dei bimbi. Ci siamo ripromessi di tornarci con più calma. Auguriamo alla grande famiglia Nocentini tante cose belle e un grosso in bocca al lupo da tutti noi-altri!


un bacione a tutti i miei bimbi


Barbara si arrabbierà moltissimo per il ritardo, ma proprio non ce l’ho fatta a scrivere qualcosa prima. Aprile è trascorso molto in fretta, con un assaggio di estate che ci ha spinto ai cambi degli armadi, ad uscire di casa sempre più spesso per passeggiate, prove speciali sul mare, preparazione delle ricette per il pranzo di primavera, cenette per compleanni e via dicendo! Così non ho trovato il tempo per buttare giù due righe prima di oggi (maggio).  Tornando al pranzo di primavera credo sia stata una delle migliori performance di questi anni. Al Centro danno senz’altro il meglio di sé realizzando uniti girandole per gli addobbi e menù con molta fantasia e di immediato impatto visivo: non si poteva sbagliare era sicuramente un Centro della Di Vittorio! Sul buffet c’è molto da dire. Il miglior chef del mondo non avrebbe saputo realizzare pietanze così variopinte, così assortite dal punto di vista etnico ma soprattutto così saporite. Nei giorni precedenti la festa la cucina odorava di profumi “esotici” dallo stoccafisso nostrano, al curry, dal pesce, alla cipolla ed era tutto un via vai di persone che lavoravano, spezzettavano, frullavano, cucinavano, tutti presi dall’euforia e con l’unico intento della riuscita del pranzo. Naturalmente tutto è andato bene e tutto buono, alla faccia della Parodi o della Clerici che ci fanno un baffo: sapranno anche cucinare, sì, ma non riusciranno mai a creare l’atmosfera di amicizia, di condivisione e, perché no, di orgoglio che abbiamo provato qui quel giorno!


lunedì 10 giugno 2013

a Lucia ...

Mi hanno chiesto di spiegarvi chi è Lucia Valenti, ma non è così facile descrivere a fondo ciò che ci lega. Formalmente è la Coordinatrice Territoriale della zona costa, ovvero la nostra CT, e proprio come i commissari tecnici della nazionale anche se non è sul campo la si può vedere in panchina a distribuire i ruoli, a indirizzare le azioni, a incoraggiare nei momenti difficili e a correggere le condotte sbagliate. Ci conosciamo da quando la Di Vittorio ha iniziato a gestire questo Centro e, anche se nel vecchio organigramma non si chiamava ancora CT, Lucia era già lì, snodo fondamentale nell’organizzazione della cooperativa. Certo, pur nella reciproca stima, non è che va sempre tutto liscio: a volte un giocatore vorrebbe stare in un ruolo diverso, vede un’impostazione in un altro modo, ma poi deve rassegnarsi perché anche un Totti ha il suo CT. Ma la nostra cooperativa non è per noi qualcosa di estraneo al gruppo, non è il datore di lavoro o il controllore, siamo proprio noi e, fra tutte le persone che sentiamo vicine anche se le vediamo 5 o 6 volte l’anno, la più nostra è proprio Lucia. Quando progettiamo un’attività, quando scriviamo il giornalino, quando organizziamo una festa è come se lei fosse nelle nostre riunioni di programmazione, un po’ per il ruolo che ho cercato di descrivere sopra facendo il paragone con il calcio, ma soprattutto proprio per noi: semplicemente siamo felici quando può partecipare e ci manca quando non c’è. Lucia non è molto estroversa e, tutta presa dai mille problemi che le competono, a volte ci sembra un po’ distante: sappiamo che ci apprezza anche quando resta in silenzio ma, ovviamente, ci fa piacere ricevere i suoi complimenti. Così li vogliamo condividere con i nostri lettori, e se qualcun altro vuole dirci qualcosa prenda pure esempio …


  
Buongiorno a tutti voi,
eh sì, cara Lucia, quando non ci sei rimane un posto vuoto!
Quando ricevo Cose di Casa … del Duca penso subito a quando troverò il tempo di guardarlo. A volte lo porto a casa, a volte lo vedo nella pausa pranzo, più raramente mi dico: “Lucia, ora aspettano tutti!” E mi immergo nella lettura che mi fa sentire piacevolmente tra voi, nella grande famiglia che siete riusciti a costruire, apprezzando sempre il semplice ma pregevole lavoro che ho tra le mani. Mi fate pensare ad un bel puzzle completato: un’immagine unica dove in tanti hanno messo armonicamente il loro contributo. Bravi davvero e grazie per questi momenti che mi regalate.
Con tanta stima
Lucia.


pranzo di primavera ... dai preparativi in poi

Anche quest’anno ci risiamo! Dobbiamo inventarci qualcosa di bello e colorato per il Pranzo di Primavera. Stavolta abbiamo costruito delle bellissime girandole arancioni ed azzurre come i colori della nostra cooperativa, o meglio, della nostra mamma nutrice. Con i ragazzi abbiamo girato negozi alla ricerca di cartoncini, spilli, spiedini, tappi, cartucce per la stampante, ecc. Abbiamo poi tagliato i vari pezzi ed assemblato il tutto in modo da avere delle vere girandole da appendere poi al soffitto. Con gli avanzi abbiamo pensato di farle più piccole in modo da rivestire dei centrotavola e poi dulcis in fundo le abbiamo attaccate sugli inviti. Mentre noi tagliavamo ed incollavamo, dall’altra parte del Centro Michela M e Pina confezionavano girandole diverse, fatte di pannolenci, che poi abbiamo attaccato sui menù. È arrivato poi il momento essenziale di questa festa in onore delle famiglie dei nostri ospiti e degli altri invitati, cioè la preparazione dei vari piatti da esibire sulle nostre tavole addobbate a festa.