giovedì 11 ottobre 2012

una bella novità

In questi giorni stiamo ricominciando con la preparazione delle convenzioni da portare nelle varie ditte che quest’inverno poi ci ospiteranno per mettere a posto biscotti, pancarrè ecc. (il Conad Superstore);per spazzare o raccattare foglie secche, rami spezzati e togliere l'erba dai vasi (I Vivai dell’Elba); per piegare tovaglie, lenzuola e simili (la F.A.P.); mentre da Bernardi andiamo, oltre che per piegare mutande e calzini, per fare con Siria una bella sfilata di moda. Sì, perché lei quando torna a casa mette in croce la sorella Serenella che poi il sabato deve venire a Portoferraio per comprare ciò che la principessa di casa desidera. Nemmeno quest’anno purtroppo sarà possible invece andare “a lavorare” alla Coop, per una serie di impicci burocratici della loro direzione che non vi stiamo a raccontare. Abbiamo pensato così di allargare i nostri orizzonti in un settore diverso: abbiamo puntato a qualcosa di nuovo ma tanto presente nella vita quotidiana di tutti noi e cioè la Saponeria. Ne abbiamo parlato in riunione lunedí 10 e siamo passate all'attacco subito. Un po' tutti noi siamo clienti, comunque mi sono proposta io per andare a parlare con Stefania, una bella ragazza mora che è sempre molto gentile sia con i clienti sia con i nostri ragazzi. Lei però mi ha confidato dispiaciuta che non era lei la titolare bensí il signor Ferrini ed il signor Brandi. Cosa fare? Ho messo su la mia verve e mi sono diretta alla Chimica Elbana. Sono entrata in questo grande capannone ed ho visto alcuni uomini lavorare. Ho chiesto: “permesso!? Chi è il signor Brandi?” Uno di loro mi ha risposto: “chi lo vuole?” Ed io, che sono sempre un po' impicciata a parlare con gli uomini che si presentano un po' possenti fisicamente, mi sono fatta passare la timidezza e sono passata all’azione. Mi sono presentata e ho spiegato chi fossi e che facevo parte di una cooperativa sociale che si occupa di far conoscere i nostri ragazzi speciali alle varie realtà elbane. Così, mentre parlavo, è uscita dall’ufficio un’altra persona che ha detto: “ho capito chi sono! Li vedo sempre su facebook! Questi ballano e fanno spettacoli!” “Sì - ho risposto - noi ci chiamiamo noi-altri.” Subito dopo questo signore, che ora so che è Brandi, mi ha detto: “da noi il camion arriva il giovedì, se volete provare ci vediamo allora” Io, che già avevo un foglio della convenzione in mano, glielo ho allungato e l’altro, dalla porta, mi ha detto: “venga che lo firmiamo”. A questo punto, vista la loro disponibilità, gli ho spiegato che i nostri ragazzi non li dovevano assumere ma solo far rompere qualche scatolone, o mettere a posto qualche prodotto infrangibile. Gli ho lasciato il numero di telefono del Centro e sono andata via. Ai piedi mi erano spuntate due ali: ero proprio soddisfatta di aver trovato persone disponibili ad accoglierci come lo sono quelli del Conad, dei Vivai, della FAP, di Bernardi e altri che ci vogliono bene e che ci considerano persone da rispettare così come siamo, non per le lauree e per i soldi: persone che non vedono il diverso come qualcosa da tenere lontano, ma come qualcuno da proteggere e in cui trovare tanto amore. 


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